Natan può esordire in campionato con la maglia del Napoli: le curiosità sul centrale brasiliano e le sue caratteristiche fisiche e tecniche
Ed alla fine arrivò il giorno di Natan. Non per scelta tecnica, più per necessità considerata la sorta di morìa che ha coinvolto la difesa partenopea. Rrahmani ko, infortunatosi in nazionale e con ricaduta subìta a Braga, un risentimento muscolare ha fermato anche Juan Jesus nell’allenamento di rifinitura prima della partenza per Bologna.
Scelte obbligate, quindi, per Garcia che dovrà giocoforza puntare su Ostigard e Natan, i due superstiti, a meno di mosse a sorpresa che coinvolgano lo spostamento al centro di capitan Di Lorenzo con inserimento a destra di Alessandro Zanoli, un pupillo del tecnico francese.
Ma chi è Natan Bernardo de Souza? Classe 2001 è stata l’ultima scoperta dello scouting azzurro capitanato da Micheli e Mantovani; i tifosi del Napoli fin hanno potuto vedere di lui solo la scivolata nei minuti finali della gara contro il Braga a fermare l’incursione dell’attaccante lusitano, unico suo gesto tecnico in azzurro dall’arrivo lo scorso agosto.
Natan, le caratteristiche tecniche e la seconda chance al Flamengo
Difensore centrale fisico (188 centimetri di altezza) di piede mancino, fin da sempre ha giocato in una difesa a quattro sul centro sinistra; finito sul taccuino degli uomini mercato azzurri per la sua peculiarità nell’impostazione del gioco ma anche per le abilità nel gioo aereo e nell’uno contro uno. Un piede quasi da centrocampista, con sventagliate e lanci precisi anche a tagliare il campo e di 40-50 metri, a servire direttamente i calciatori offensivi scavalcando il centrocampo.
Punto di forza al pari della velocità, Natan ha convinto tutto lo scouting azzurro che seguiva la sua crescita in Brasile già da qualche stagione. Acquistato per 10 milioni di euro più bonus, il difensore con i partenopei ha firmato un contratto fino al 2028 ad 1,1 milioni a stagione.
Difensore abbastanza completo, ha fatto il suo esordio nel massimo campionato brasiliano con la maglia del Flamengo (con cui ha vinto il titolo brasiliano nel 2020) per poi passare dal 2021 al Bragantino, uno dei club gestiti dalla Red Bull (al pari di Lipsia e Salisburgo, tanto per citare le società europee del gruppo).
Eppure Natan poteva non essere ora un calciatore; prima di entrare nelle giovanili del Flamengo, non riusciva ad imporsi. La decisione di lasciare il calcio dopo che il Ponte Preta non lo confermò nel 2016 poi la svolta proprio al club rublonegro; il cambio di ruolo da terzino a sinistro a centrale gli regalò una nuova vita calcistica che Natan ha saputo sfruttare.
“Tante le botte prese nella vita – il racconto del difensore ad un portale in patria qualche tempo fa – ma ho imparato a prendere di petto le cose. Non è una pressione giocare a calcio perché faccio quello che mi piace” le sue parole che raccontano anche il carattere del difensore che ha un fratello con una disabilità cerebrale.
“Ho lavorato duro per avere la chiamata del Napoli” invece le sue parole in sede di presentazione; accostato in passato anche a Barcellona e Roma (il club giallorosso era davvero vicino a prenderlo ma non trovò l’accordo economico con il ragazzo), come tutti i difensori brasilini della nuova generazione si ispira a Thiago Silva, una vera e propria icona che in Serie A ha lasciato tracce indelebili del suo talento.