Lazio, è finito il “sarrismo”? I numeri inchiodano il tecnico toscano

Da sempre brillanti le squadre dell’allenatore e soprattutto con una vena realizzativa quasi fuori dal comune

Un esame importante per la Lazio. C’è il Monza, una sconfitta con la Juve da dimenticare per riprendere di slancio anche in campionato dopo la bella prestazione e vittoria sul Napoli. La Lazio di Sarri dovrà capire se quel successo al Maradona è stato perché i biancocelesti sono una squadra in rampa di lancio oppure è più colpa del Napoli di Garcia che stenata a decollare. La sfida dell’Olimpico con i brianzoli dovrà dare questo tipo di risposta. Già perché ultimamente la formazione laziale, almeno rispetto all’anno scorso, sembra aver avuto una piccola inversione di tendenza in attacco.

Pochi gol per essere una squadra di Sarri, con gli attaccanti che fanno tanto movimento ma la porta la vedono poco. E, seppur bello e affascinante e anche romantico, il gol del portiere Provedel all’Atletico Madrid, ne è quasi una dimostrazione. Nel senso che perfino il portiere ha segnato, mentre latitano le punte. Sono appena 5 reti le segnate sinora dalla Lazio, l’ultima di Provedel appunto contro l’Atletico in Champions, una di Kamada a Napoli, due di Luis Alberto e una di Immobile lo scorso 20 agosto.

Un attacco inceppato quasi irriconoscibile

I grandi assenti, Re Ciro a parte, sono Felipe Anderson, fermo ai due assist del Maradona e che non segna da 10 partite fra campionato e Champions, dallo scorso 3 maggio col Sassuolo. Ma anche e soprattutto Zaccagni che ha un digiuno ancora più lungo visto che non segna da 14 gare, ovvero dall’8 aprile scorso, quando segnò alla Juventus. Un trio d’attacco che l’anno scorso faceva meraviglie e adesso sembra essersi inceppato. Per questo la sfida col Monza è importante anche e soprattutto per avere quel tipo di risposte che l’allenatore e tutto l’ambiente cerca. Senza di loro, la squadra soffre e non può finalizzare al meglio la mole di gioco che produce.

La Lazio non segna
Il presidente Claudio Lotito e l’allenatore Maurizio Sarri (Tvplay.it)

Che Immobile stia diventando quasi un caso è evidente, anche se in questi anni ha fatto talmente tanto, se non più rispetto a qualsiasi altro attaccante in giro per l’Italia che a lui gli si concede tempo e pazienza, anche se qualcuno vorrebbe che Castellanos avesse più spazio ma il suo turno arriverà e non è certo adesso. Almeno così la pensa Sarri ed è anche naturale e giusto, quelli che mancano all’appello per davvero sono gli altri due, Felipe Anderson e Zaccagni, che avevano abituato i tifosi e lo stesso allenatore ad avere un trend decisamente diverso. La gara col Monza è fondamentale anche per questo motivo, ritrovare la vittoria ma anche e, forse soprattutto, la verve in attacco.

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