Leno senza filtri: “cambiare portiere non ha senso. Tutti sarebbero sorpresi”. Ecco le parole dell’estremo difensore.
Bernd Leno, portiere in forza al Fulham, con un passato all’Arsenal, oggi sta vivendo un periodo fatto da alti e bassi. Arrivato a 31 anni, infatti, gioca titolare in Premier League con la divisa dei Cottagers.
Nonostante sia riuscito ad ottenere ben due cleen sheet nelle prime cinque gare di campionato, non subendo neppure un gol fra Everton e Luton Town, certamente non si può dire la stessa cosa per quanto concerne i tre restanti gettoni collezionati.
Con i Gunners da ex ne ha subiti due, ma ne ha presi anche tre fra le mura amiche con il Brentford e cinque dal Manchester City campione di tutto in carica.
Leno non ci sta: “Cambiare portiere non avrebbe senso”
E proprio Bernd Leno ha parlato per il Times e in un’intervista ha risposto alla possibilità di vedere dei cambi fra estremi difensori durante la gara.
Il numero uno ha detto: “Mi sentirei molto strano e molto sorpreso se vedessi che il mio numero uscisse al 75′ minuto. Tutti nello stadio rimarrebbero sorpresi”.
Il portiere tedesco ha fatto questo discorso in relazione anche ad Alisson Becker, portiere del Liverpool il quale, probabilmente, viene ritenuto dal portiere, il più forte nel suo ruolo del campionato inglese: “Non importa se si tratta di me o di Alisson, non ha senso. E non avrebbe senso se fossi io il portiere ad entrare”.
Con queste parole ci ha tenuto a chiarare che in primo piano non veniva posta una problematica relativa all’esser sostituito, ma proprio alla preparazione per entrare in campo sotto il punto di vista psicologico.
“Il portiere che entra – ha spiegato – si sentirebbe anche peggio di me, entrando e senza riscaldamento, senza contatto con la palla e senza sentire le distanze. Se il manager me lo chiedesse, direi di non farlo”.
Diverso il discorso dell’alternanza fra portieri che però vengono schierati dal primo minuto. Sull’argomento, ha parlato dell’attuale situazione all’Arsenal, sebbene sottolinei come lui abbia lasciato i gunners per motivi maggiormente politici: “Quando ho capito che non era una questione di prestazioni, ho subito pensato che dovevo andarmene. Non so se non volessero due portieri forti. Mi restava un anno di contratto ed era l’ultima occasione che potevo essere ceduto”.
Ha quindi concluso: “Su Ramsdale e Raya, è successo di nuovo dopo la sosta per le Nazionali. Stavo pensando che è più o meno la stessa cosa che è capitata a me! Stavo pensando ad Aaron, è davvero un bravo ragazzo. So come ci si sente, ci sono alcune somiglianze. Quando volevo lottare per la mia posizione, l’allenatore dei portieri mi ha detto: ‘Devi lasciare il club’“.