Calcio italiano in lutto, addio a Giovanni Lodetti. Addio al centrocampista che Gianni Brera esaltava per impegno e spirito di sacrificio
Giani Rivera esplose di rabbia quando venne a sapere che Giovanni Lodetti era stato escluso in extremis dalla lista dei giocatori convocati per i campionati del mondo in Messico nel 1970. Il ‘golden boy’ del calcio italiano percepì quella decisione del commissario tecnico Ferruccio Valcareggi come un attacco diretto nei suoi confronti. Questo perchè Giovanni Lodetti era lo scudiero, leale e onnipresente, dell’ex numero dieci del Milan. Insieme in rossonero aveva vinto tutto e di più: scudetti, Coppe dei Campioni, una Coppa delle Coppe e l’Intercontinentale nel 1969.
Centrocampista di grande sostanza, corsa e fiato da vendere, Lodetti non ha mai amato le luci riflettori e si è distinto per una professionalità fuori dal comune. Nel 1968 divenne campione d’Europa con la Nazionale italiana, giocando solo la prima finale contro la Jugoslavia. Nonostante secondo le cronache dell’epoca fosse risultato uno dei migliori in campo, Valcareggi lo lasciò in panchina nella ripetizione. Dopo tredici anni al Milan fu ceduto alla Sampdoria dove rimase fino al 1974. Proprio qualche ora fa ‘Basleta’, come lo chiamavano per il suo mento sporgente, ha smesso di correre. Si è spento all’età di ottantuno anni, mantenendo quel basso profilo che lo ha sempre caratterizzato. Che la terra gli sia lieve.