Dopo il turno di qualificazioni per Euro 2024 la UEFA s’è espressa in merito ai fatti del teso match tra Romania e Kosovo. È pugno duro.
Lo scorso martedì mentre la nazionale italiana se la vedeva a San Siro nel delicatissimo match contro l’Ucraina andavano in scena altre importanti sfide valide per le qualificazioni alla prossima edizione dei campionati Europei, in programma per il 2024. In particolare durante una partita di fra Romania e Kosovo, un gruppo di tifosi romeni ha esposto uno striscione contro l’indipendenza del Kosovo, con la scritta “Kosovo è Serbia”, oltre ad aver intonato diversi cori con il medesimo leitmotiv.
L’incontro è stato interrotto dal direttore di gara per quasi un’ora, prima che si creassero le condizioni per la ripresa. La UEFA è intervenuta chiarendo il fatto che l’interruzione è stata dovuta a “comportamenti discriminatori” da parte di alcuni tifosi. La pietra dello scandalo è stata rappresentata in modo particolare dallo striscione sopracitato, considerato come discriminatorio nei confronti dei kosovari. Il match si è poi concluso con la vittoria della Romania che ha avuto la meglio sul Kosovo con il risultato di 2:0.
La storia dietro allo striscione incriminato risale al 2008. Fu quello l’anno in cui il Kosovo ha proclamato la propria indipendenza dalla Serbia, che però non ha mai smesso di considerarlo come parte del suo territorio nazionale. La Romania è storicamente alleato della Serbia, senza contare il fatto che è anche uno dei cinque paesi europei che non hanno riconosciuto l’indipendenza del Kosovo, insieme a Spagna, Slovacchia, Cipro e Grecia.
La UEFA dopo questi avvenimenti ha deciso di procedere con severità per punire i comportamenti dei tifosi della Romania, come si apprende dai provvedimenti presi dalla Commissione Disciplinare, Etica e di Controllo della UEFA. Ecco quindi le decisioni in merito ai fatti avvenuti durante il match tra Romania e Kosovo, disputatosi il 12 settembre 2023 e valido per le qualificazioni Europee a UEFA EURO 2024.
“La Federcalcio rumena viene multata di 40.000 euro con l’ordine alla Federcalcio rumena di giocare la prossima partita di una competizione UEFA a porte chiuse per l’accensione di fuochi d’artificio, lancio di oggetti, trasmissione di messaggi di natura politica (ad esempio per lo striscione e i cori “Il Kosovo è Serbia”) e per il comportamento razzista dei suoi sostenitori“.
Così recita il comunicato diramato attraverso il sito ufficiale della UEFA, nella sezione dedicata ai provvedimenti disciplinari. Si aggiunge inoltre anche un’ulteriore multa di 12.000 euro, sempre alla Federcalcio rumena, per blocco dei passaggi pubblici da parte dei tifosi.
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