Il tecnico portoghese non molla la presa e a modo suo fa capire ancora una volta quanto sia importante per la società avere uno come l’ex capitano
Una mente sopraffina come José Mourinho le può inventare davvero tutte per arrivare al suo scopo. Pressare, ma con eleganza e ordine. E quindi presentarsi alla partita della primavera della Roma, proprio quando gioca il figlio di Francesco Totti, può essere una coincidenza oppure un modo per far capire a chi ancora non ha capito (Friedkin?) quanto possa essere importante e azzeccato avere due figure come lo Special One e l’ex bandiera della Roma in un unico posto e dalla stessa parte.
E così, durante la partita dei giovani giallorossi, dal niente ecco che spunta con un cappellino marrone chiaro, un paio di occhiali e pantaloni a tema e dello stesso colore José Mourinho. Gli amanti dello Special One dicono che spesso va a vedere la Primavera e non è proprio una sorpresa, ma quest’anno, era la prima volta. E, conoscendolo, non è un caso che sia andato nel giorno in cui faceva il debutto Christian Totti, quasi ad omaggiare il capitano che è rimasto piacevolmente sorpreso della sua presenza. I due però non si sono visti, nemmeno salutati. E anche questo, per chi conosce bene lo Special One, non è una cosa fatta così a sproposito.
Mou insiste e vuole Totti, ma Friedkin nicchia e non si esprime
Tra i due per tutta la partita nemmeno un saluto o una stretta di mano d’intesa. E forse è stato meglio così, tutti l’avrebbero vista come un ulteriore messaggio del portoghese che spinge per avere Francesco Totti. Ma alla fine del primo tempo succede una cosa curiosa, il suo collaboratore più fidato, Nuno Santos, si alza dalla postazione del tecnico, vicino ai giornalisti in tribuna stampa, e va verso Totti a salutarlo. I due chiacchierano tre secondi e si salutano. Probabile che il portoghese abbia portato i saluti di Don José. Anche questa in qualche modo è strategia, forse.
Quello che vuole Mourinho l’hanno capito tutti, ma la proprietà, i Friedkin, cosa ne pensano? Dalle prime indiscrezioni, non è che sembrano molto convinti di far tornare la bandiera a Trigoria, anche perché l’avrebbero già fatto da tempo e il fatto che nessuno dica o faccia nulla, potrebbe essere già un segnale inequivocabile. Più passa il tempo, più la società, in silenzio, sembra quasi voglia prendere le distanze da un eventuale ritorno dell’ex capitano, forse figura troppo ingombrante. Mourinho però non si arrende così facilmente e potrebbe forzare ancora di più la mano.
