Una squadra del campionato di Serie C della Repubbica Ceca è stato ingaggiato un giovane studente che non ha mai giocato a calcio.
Il mondo del calcio è sicuramente molto variegato, fatto di personaggi davvero inconsueti. Intorno allo sport più amato del mondo, infatti, ci sono sempre notizie che vanno al di là dei risultati delle varie partite. Di fatto, è come se intorno alle varie sfide ci fosse un mondo parallelo.
Si perché c’è un calcio che va al di là degli stadi pieni, dei super stipendi dei calciatori e delle coppe vinte. Stiamo parlando di un cosiddetto calcio ‘parallelo’ che, però, è sicuramente più vicino alla vita quotidiana di tutti noi.
L’ultima storia di questo calcio parallelo finita sotto la luce dei riflettori arriva direttamente dalla Repubblica Ceca, dove un giovane 22enne, il quale non ha mai giocato a calcio, è stato tesserato da una squadra di Serie C solo grazie ad un versamento di 20 mila euro da parte di suo padre.
Repubblica Ceca, giovane ingaggiato da una squadra di Serie C grazie ai 20 mila euro sborsati dal padre: ecco la storia
Come scritto dal quotidiano italiano ‘La Repubblica’, Martin Podhajsky non è un giocatore, ma studia giurisprudenza e lavora come impegnato. Il giovane, di fatto, non ha mai giocato a pallone, almeno che non si tratti di videogiochi della playstation, ovvero FIFA. Tuttavia, grazie per l’appunto ad un investimento di 20 mila euro di suo padre, lo studente è stato ingaggiato dall’Usti nad Labem, ovvero una squadra che milita nel campionato di Serie C ceco.
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L’offerta del padre di Martin Podhajsky, di fatto, era irrinunciabile per il club. Basti pensare che, come scritto sempre da ‘La Repubblica’, un metalmeccanico a Praga guadagna circa 47 mila corone al mese, ovvero quasi 2000 mila euro. Questa notizia dell’ingaggio del giovane studente di giurisprudenza, ovviamente, ha fatto subito il giro del web.
In molti hanno criticato questa super iniquità, mentre altri ci hanno scherzato di più. Quello che si può certamente dire che il calcio, fortunatamente, regalerà per sempre queste storie che neanche il miglior sceneggiatore di Hollywood riuscirebbe a scrivere, anche perché stiamo parlando sempre dello sport più amato al mondo.