Paul Pogba ha chiesto le contranalisi sul campione risultato positivo all’antidoping: tutti gli scenari possibili e l mosse del francese
Paul Pogba è pronto a giocare la sua partita più importante. Com’era prevedibile, il centrocampista francese ha chiesto le controanalisi sul campione risultato positivo al testosterone dopo la prima gara di campionato contro l’Udinese. Il prossimo 20 settembre, quindi, alla presenza di un perito indicato dal calciatore, avrebbero dovuto essere effettuate le contranalisi sul campione B all’Acqua Acetosa di Roma, l’unico laboratorio antidoping autorizzato dalla Wada.
Intanto è stato sospeso dal Tribunale Antidoping in via cautelare, il che vuol dire niente allenamenti al centro sportivo e soprattutto lo stipendio al minimo salariale, circa 2mila euro netti al mese. Se il verdetto delle contranalisi dovesse confermare quanto emerso dal primo campione, allora prenderà via l’istruttoria della procura antidoping, con due strade possibili; l’archiviazione – davvero molto improbabile – oppure il deferimento.
Ed in quest’ultimo caso, il rischio della squalifica è davvero molto alto, fino ai 4 anni, pena massima prevista in caso venga accertato il “dolo” da parte dell’atleta. I legali del centrocampista hanno pronta la strategia; l’obiettivo è dimostrare l’assunzione non consapevole della sostanza, arrivando quindi a scontare una pena di circa due anni.
Le tempistiche della questione, tuttavia, paiono ora destinate ad allungarsi, rendendo la vicenda ancor più intricata di quanto non lo fosse inizialmente, e per tutte le parti in causa. Secondo quanto riportato infatti in giornata da RMC Sport, le contranalisi del trentenne campione del mondo con la Francia nel 2018 dovrebbero slittare al 5 ottobre, a causa dell’assenza del perito.
Pogba, impegnato in tribunale anche per il processo a carico del fratello Mathias, accusato di estorsione nei suoi confronti, potrebbe dal canto suo anche chiedere il giudizio al Tas di Losanna, in quanto atleta internazionale. Ma una cosa sembra certa: in caso di squalifica, il contratto tra centrocampista e club potrebbe essere risolto.
Oppure, la Juventus potrebbe optare per sospendere il suo ingaggio, anche molto pesante nelle casse bianconere, in una vicenda che comunque getta delle ombre sul calciatore che il cui ritorno – lo scorso anno – era stato lungamente invocato dai tifosi, concretizzatosi poi in maniera quasi dolorosa, date le pochissime presenze (appena otto a partire dall’agosto 2022) del francese, alle prese da subito con enormi guai dal punto di vista fisico.
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