Dopo la vittoria dell’Italia con l’Ucraina tira un primo sospiro di sollievo anche la FIGC, che finalmente vede la luce alla fine del tunnel.
Dopo lo shock della separazione da Roberto Mancini, che ha portato ad una serie di strascichi e veleni, la possibilità di ingaggiare Luciano Spalletti che era più o meno libero è sembrata una benedizione. L’allenatore toscano è un tecnico esperto e da sempre rispettato, ma dopo l’ultima stagione culminata con lo Scudetto vinto a Napoli il suo appeal è arrivato alle stelle.
Al pronti via, con pochissimo tempo per organizzarsi e proprio contro l’avversario che rievocava i ricordi più spiacevoli della storia recente azzurra, Spalletti ha steccato la prima, con quel pareggio beffa subito dalla Macedonia del Nord, già giustiziera della Nazionale nel primo playoff per accedere dalla porta di servizio al Mondiale in Qatar. Fortunatamente però nella prova “spareggio” di classifica contro l’Ucraina a San Siro gli Azzurri sono riusciti a sfoderare una grande prestazione.
Quindi “buona la seconda!” L’Italia di Luciano Spalletti finalmente riesce a portare a casa la prima vittoria che coincide anche con la prima vera prova convincente da qualche tempo. Non nasconde l’orgoglio anche Gabriele Gravina, che ha rilasciato una dichiarazione in cui si sofferma non soltanto sull’aspetto tecnico, ma soprattutto su Spalletti come uomo.
Le parole di Gravina su Spalletti
La lunga dichiarazione rilasciata da Gabriele Gravina su Luciano Spalletti è un attestato di stima come capita di ascoltarne davvero pochi. “Ho cercato di valorizzare in questi giorni con grandissima sorpresa, ma credo di non essere l’unico, la grande vocazione di quest’uomo di applicarsi nel suo lavoro. È incredibilmente straordinaria questa sua capacità di dedizione totale al lavoro, non solo sotto il profilo tecnico-tattico, ma anche relazionale“.
“Luciano parla coi calciatori e credete che questo sia scontato, ma lui parla con tutti. – ha spiegato Gravina – Credetemi, in termini di coinvolgimento noi di Club Italia siamo tutti protagonisti di un progetto. Questo è incredibile. Siamo anche abbastanza impreparati a volte nel dare delle risposte concrete a delle sue specifiche richieste e lui si applica su tutto. È uno stacanovista in termini di preparazione, devo dire anche maniacale in termini di volontà nella ricerca della qualità del gioco e questo lo sapevamo“.
“Lo stiamo verificando già nelle prime uscite – conclude il presidente FIGC – ma io vi garantisco che è un perfezionista che sono convinto che nel tempo darà alla nostra Nazionale un grandissimo valore aggiunto“.