Paul Pogba rischia di subire quattro anni di stop per il caso doping: come il centrocampista della Juve cercherà di ridurre la pena.
Il caso doping che ha travolto Pogba e indirettamente coinvolto la Juve non si risolverà in fretta. Ci sono dei passaggi precisi da seguire in queste situazioni molte delicate per uno sportivo indipendentemente dalla sua innocenza. Di solito, se venisse confermato il risultato dalle controanalisi, il giocatore andrebbe incontro a 4 anni di stop che però eventualmente proverà a ridurre.
Non è scontato che ci riesca perché ci sono vari passaggi legali da seguire ma i precedenti, soprattutto per i calciatori, fanno ben sperare. In ogni caso la carriera del centrocampista francese, sia per motivi fisici dovuti alla lunga inattività che psicologici, potrebbe portarlo comunque a un ritiro anticipo considerando i problemi fisici del recente passato.
In ogni caso il 30enne bianconero, anche per una questione personale e non solo lavorativa, cercherà di difendersi dall’idea che abbia assunto volontariamente il testosterone trovato trovato nel suo campione di urine. Per farlo prima di tutto dovrà fare valere le sue ragioni durante l’interrogatorio, la prima parte dell’inchiesta giudiziaria che successivamente implicherà una serie di passaggi.
Pogba, come ottenere lo sconto sulla pena: il piano del francese
Il destino di Paul Pogba sarà legato alla giustizia che farà il suo corso e indirizzerà il futuro della sua carriera. L’obiettivo primario del giocatore è dimostrare di aver assunto la sostanza dopante in modo inconsapevole e teoricamente dimezzare la possibile squalifica, partendo da una base di due anni di stop invece che quattro.
Uno sconto che farebbe tutta la differenza del mondo per un calciatore non più giovanissimo che è ormai entrato nella seconda fase della sua carriera. Per ottenerlo però dovrà studiare bene la sua difesa che, come riportato dalla “Gazzetta dello Sport”, non dovrebbe portare alla tesi dell’integratore contaminato dopo le prime ammissioni interne con la società.
Lo scenario più probabile, escludendo la “tempestiva ammissione” e l’accettazione della sanzione che ridurrebbe automaticamente la pena a tre anni. Un altro tipo di scenario è quello del patteggiamento, tanto caro alla stessa Juve per i suoi ultimi casi giudiziari, in cui la palla passerebbe alla procurale nazionale antidoping e alla Wada che potrebbe squalificarlo per un solo anno, il minimo per il giocatore. In alternativa c’è anche lo scontro legale dove la partita si giocherebbe su più campi come quello del TAS.