Italia-Ucraina ha fatto discutere anche per i fischi di San Siro verso Donnarumma. I precedenti simili che coinvolgono le big di Serie A.
Se li aspettavano tutti e sono puntualmente arrivati. Nonostante la vittoria dell’Italia c’è stata una nota a detta di molti “spiacevole”. La buona gara del più atteso (al varco) Gianluigi Donnarumma, che ieri aveva anche la fascia da capitano, non ha risparmiato al portiere azzurro fischi all’annuncio delle formazioni e ad ogni suo tocco di palla.
I tifosi milanisti erano stati chiari a riguardo e poco importa se a giocare è la nazionale italiana e non il PSG. Al cuore evidentemente non si comanda, che si tratti di amore, ma anche di odio. Nessuna tifoseria è “vergine” da questo punto di vista, la differenza la fa soltanto la coincidenza fortuita data da una partita della nazionale che per un giocatore capita che si giochi nella città “sbagliata”.
Difficile immaginare ad esempio che se gli azzurri giocassero all’Olimpico, Francesco Acerbi riceva soltanti applausi. Per non parlare di cosa si potrebbe udire se uno come Alessandro Florenzi fosse ancora in aria di convocazione. I due giocatori, passati rispettivamente a Inter e Milan erano oltretutto già fischiati dai loro stessi tifosi quando ancora vestivano le maglie di Lazio e Roma. I casi però non finiscono qui.
Uno dei casi più assurdi e che meriterebbe un articolo a parte è quello sul rapporto tra Quagliarella e i tifosi del Napoli dopo il suo passaggio alla Juventus. Per sua fortuna però prima del famoso chiarimento sulla sua assurda vicenda, l’ex attaccante non è mai capitato nel capoluogo campano con la maglia azzurra.
Di interisti che abbiano vestito la maglia azzurra e si siano “macchiati” di tradimenti non se ne annoverano in tempi recenti, tuttavia in materia di rancore verso ex non necessariamente italiani i tifosi nerazzurri non si fanno parlare di certo dietro. Da Ronaldo a Lukaku, passando per Ibrahimovic, le manifestazioni di disprezzo messe in atto dai sostenitori dell’Inter si sono sempre fatte notare.
Il re dei fischi però è un altro e si chiama Leonardo Bonucci. Dall’episodio dello sgabello al passaggio al Milan, il ritorno e poi il calo di rendimento, l’ex capitano bianconero è diventato inviso anche ai suoi stessi tifosi già da tempo. Quando la nazionale giocò allo Stadium contro l’Olanda nella stagione in cui il difensore era rossonero, lo stadio non fu di certo tenero con lui. Oltre a quell’episodio però altri casi di fischi a Bonucci con la maglia della nazionale sono capitati anche in diverse altre città come Parma, Cagliari e Firenze.
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