Il nuovo acquisto della Lazio si presenta e spiega alcune cose di sè e soprattutto quello che sogna di fare in biancoceleste
Ci ha messo un po’ ad arrivare, ma è già riuscito a conquistare tutti con il suo sorriso e la sua forza dirompente in campo. Ha fatto appena una partita, oltre una ventina di minuti a Napoli, ma ha già fatto capire di che pasta è fatto. A Napoli, dopo nemmeno qualche minuto che era entrato, ha servito un pallone d’oro a Zaccagni che ha segnato, ma è stato annullato per fuorigioco. Stesso cosa qualche minuto dopo con Guendonzi in persona protagonista autore di un bel gol, ma tolto anche quello per fuorigioco.
Lui si è messo a ridere, ha esultato come un bambino perché era contento di aver fatto una cosa incredibile al debutto, ma nonostante l’amarezza per avergli negato la soddisfazione più grande lui è rimasto contento per il suo esordio. E non poteva essere altrimenti. Di lui Sarri dice solo meraviglie. E’ convinto il tecnico di poter fare affidamento su questo ragazzone che dicono sia tanto strano e particolare in campo, ma lui smentisce tutti: “Dicono che sono un bad-boy, ma sono in realtà un ragazzo normale che in campo un po’ si trasforma e cerca di dare tutto“.
“Siamo una gran bella squadra credo proprio che mi divertirò”
Torna su questa cosa del bad-boy che proprio non gli va giù e a Formello spiega: “Non so perché soprattutto in Inghilterra mi hanno soprannominato ‘bad boy’. Non mi piace moltissimo perché sono molto sincero e onesto, quando sono in campo ho sempre voglia di vincere. A volte posso avere delle reazioni eccessive nei gesti e nei movimenti, ma perché ho voglia di migliorare e di essere il migliore per aiutare la squadra. Questo mi porta a vivere la partita in modo intenso e quindi quando si vince può esserci gioia, quando si perde o c’è un errore dall’arbitro ci possono essere delle reazioni. Il mio soprannome? Qui mi hanno cominciato a chiamare Guendo e a me va bene così”.
Sulla squadra c’è ben poco da dire, almeno da parte sua che ha già intuito sia molto più forte di quello che pensava: “A Napoli ho visto una gran bella squadra, Luis Alberto ha fatto una partita eccezionale. Ma ci sono grandi giocatori che sono passati qui e hanno fatto una grandissima carriera. Guardando il passato e il presente della Lazio, ho grande rispetto per Ciro Immobile. Per tutti i gol che ha segnato e per tutto quello che ha fatto. È una leggenda, un giocatore emblematico. Il più forte attaccante della storia del club. Penso che tutti i tifosi della Lazio, e in generale in Italia e in Europa, abbiano grande rispetto per lui”