La positività di Pogba ai test antidoping porta con sé sospetti e veleni, c’è una ricostruzione sull’assunzione che scagiona la Juventus.
Il caso doping che ha coinvolto Paul Pogba si è immediatamente tinto di giallo. Il tema attorno al quale nelle ultime ore stanno circolando le voci più incredibili è in particolare quello inerente alle responsabilità riguardo l’assunzione del farmaco da parte del francese.
In pratica c’è da fare chiarezza su chi ha detto al centrocampista di assumere quel determinato farmaco, che poi ha lasciato nel sangue del calciatore tracce di testosterone, la sostanza dopante riscontrata nei controlli effettuati in occasione della prima giornata di campionato.
Il cammino per scoprire la verità è appena iniziato, ma sui social e non solo c’è che addirittura sospetta di un coinvolgimento fittizio dello stesso club bianconero. La “tesi” di diversi utenti si basa sull’idea che la Juventus avrebbe tutto l’interesse a “sbarazzarsi” del suo calciatore più stipendiato, ma che allo stesso tempo è anche quello che da quando è tornato a Torino vede meno il campo, essendo ormai da un anno perennemente alle prese con continui infortuni e ricadute.
Chi è il medico che ha dato il farmaco a Pogba
Paul Pogba sta senza dubbio vivendo uno dei momenti peggiori della sua vita, dopo il furto in casa con i suoi figli in casa che dormivano, il tentativo di rapimento con estorsione ad opera di suo fratello che ora dovrà riaffrontare in tribunale, lo stesso fratello che lo aveva accusato di essersi rivolto ad uno stregone e ora l’accusa di doping, con lo spettro di una squalifica con risoluzione del contratto da parte della Juventus.
Questo è il quadro dell’ultimo anno e mezzo circa di Paul Pogba, che ora dovrà cercare di dimostrare la sua buona fede per quanto riguarda l’assunzione del farmaco che gli sta per costare una squalifica per doping. Stando ad una prima ricostruzione pubblicata dalla Gazzetta dello Sport, lo stesso centrocampista francese avrebbe raccontato ai medici delle Juventus che si tratterebbe di un integratore comprato negli Stati Uniti su consiglio di un amico medico estraneo però allo staff bianconero.
In caso di positività anche nelle controanalisi questo scenario, se confermato, metterebbe la Juventus nella posizione di poter rescindere il contratto con l’ex Manchester United, su cui ricadrebbe tutta la responsabilità dell’assunzione del farmaco. A quel punto starà unicamente a Pogba dimostrare la sua non intenzionalità, per ricevere uno sconto sull’inevitabile squalifica che può arrivare anche fino a 4 anni.