Il preparatore dello Shaktar Donetsk Carlo Nicolini è intervenuto ai microfoni di TvPlay
“ITALIA E UCRAINA ENTRAMBE IN DIFFICOLTA'” – “Se tra Italia e Ucraina è un derby per me? Comunque vada ne esco bene (ride ndr). Si parte da due squadre in difficoltà per diversi motivi. Hanno un allenatore nuovo e iniziano un nuovo cammino ma i risultati contano sin da subito. Ucraina sfortunata nel sorteggio del girone. L’Italia affronta una squadra temibile, anche se fanno fatica a giocare due partite di alto livello viste le condizioni in cui stiamo lavorando”
“L’ITALIA STIA ATTENTA ALLE RIPARTENZE” – “Vedendo come gioca l’Italia, con l’Ucraina che gioca Mudryc ha un passo che può far male anche se non è in un momento felice. Ma ha una velocità che potrebbe mettere in difficoltà. Ma è il tipo di gioco che può complicare le cose all’Italia. L’Italia deve stare attenta ai contrattacchi, sono veloci e sanno inserirsi. L’Italia ha il vantaggio di giocare in casa, è abituata a giocare e a fare un fraseggio che potrebbe mettere in difficoltà. L’Italia deve essere brava a sfruttare quei metri che gli concederà la difesa”.
“I DIVERSI CAMPIONATI IN CUI GIOCANO I GIOCATORI NON INFLUIRANNO” – “Se guardiamo l’undici titolare che ha giocato contro l’Inghilterra ti dico che non c’è differenza sull’inizio di campionato e il livello di preparazione diversa. Non credo possa vedersi già domani”.
“IN NAZIONALE AUMENTA IL RISCHIO INFORTUNI” – “Quando i giocatori vanno con le Nazionali il rischio infortunio aumenta tantissimo. Cambiano tipo di allenamento, di recupero, viaggiano. Non è sbagliato quello che fanno ma è diverso. Io contattavo i miei colleghi sia da preparatore di club che di nazionale per confrontarci ed evitare queste situazioni. Poi si dovrebbe evitare di giocare partite in certe condizioni”.
“ITALIA, TROPPA PRESUNZIONE” – “Penso che il problema dell’Italia sia la personalità e un po’ di presunzione. Vedo sempre un po’ di arroganza. Dopo il gol ho sentito parlare di contenere. L’Italia deve fare il secondo gol, non contenere. E’ la mentalità. Spero che questo cambi con Spalletti. Non basta fare il golettino e pensare di portarla a casa. Anche perché non abbiamo più Nesta, Maldini o Baresi”
“MARCOS ANTONIO NON ERA PRONTO” – “Marcos Antonio ha qualità ma non era pronto per il salto in Italia. Bisogna capire lo staff della Lazio quanto ha o non ha inciso nel metterlo nelle condizioni di essere al massimo”.