Italia all’ultima chiamata contro l’Ucraina: Immobile parla di sfortuna, ma a Milano non ci sarà nessuna scusa a giustificare gli azzurri in una gara da dentro o fuori.
L’Italia è in difficoltà, è vero, ma forse non è la sfortuna il problema. E anche se capitan Immobile, dopo la sua redenzione all’arrivo di Spalletti, prova ad aggrapparsi ad una situazione in cui tutto va male, la problematica è prima di tutto tattica.
E se Ciro precisa: “Questo è un momento dove bisogna stare uniti. Ci gira così” con il pieno della ragione, ha meno cognizione di causa la frase nella quale spiega: “Oggi abbiamo preso un tiro e un gol, avevamo fatto anche la nostra partita nel primo tempo nonostante il campo brutto. Siamo scesi in campo bene”.
Perché le parole sono da capitano vero, ma l’Italia gira male prima di tutto da sola e al bollettino il dato vede tre tiri a testa, di cui due per uno nello specchio. Una gara equilibrata, quindi, non sfortunata. “Abbiamo avuto delle occasioni, siamo stati bravi a crearle e metterci in condizione di fare gol” – aggiunge – “Ci tocca rifarci martedì, perché sarà una partita fondamentale.“
E sì, sarà fondamentale la gara con l’Ucraina, perché una sconfitta potrebbe compromettere ufficialmente il cammino degli azzurri, ma anche il pareggio indirizzerebbe la nazionale di Spalletti sul viale del tramonto, con, ad attenderla, un’eliminazione che sarebbe (a questo punto sì) estremamente traumatica.
Tonali lo dice subito: “È giusto che loro festeggino ed è giusta la nostra delusione. Ora però dobbiamo rimboccarci le maniche e ripartire, bisogna lavorare e buttare dentro tutto in vista dell’Ucraina” – sinonimo che anche i calciatori azzurri oggi percepiscano il peso della situazione. “Abbiamo avuto occasioni per tutta la partita” – dice il centrocampista del Newcastle – “Abbiamo subito poco ma è bastato per non vincerla”.
Non basterà, invece, spiegare a parole la situazione nella partita di martedì contro l’Ucraina, con cui già si parlerà di ultimatum, eppure Spalletti qualcosa potrebbe anche cambiare. A Milano Donnarumma dovrebbe essere confermato fra i pali, ma c’è da destare particolare attenzione alla sua situazione: da titolare inamovibile, qualche disattenzione difensiva di troppo gli è costata il cartellino di “intoccabile” e oggi gli italiani chiedono spazio anche per Provedel, Meret o Vicario.
Pochi dubbi sula coppia di terzini con Di Lorenzo a destra e Dimarco a sinistra. La novità è al centro della difesa, dove l’infortunio muscolare di Gianluca Mancini, obbliga il mister toscano a scegliere un nuovo compagno per Bastoni.
Probabilmente si virerà su Scalvini, anche per dare un segnale di cambiamento, sebbene la carta – Romagnoli resta pur sempre utilizzabile. Dovrebbe mancare anche Cristante in mezzo al campo, schierato in cabina di regia nella gara di Skopje contro la Macedonia del Nord.
Al suo posto potrebbe esserci Locatelli della Juventus, assieme agli insostituibili Nicolò Barella e Sandrino Tonali. Se sono pochissimi i dubbi che attanagliano la presenza di Immobile, anche Zaccagni dovrebbe essere confermato sulla corsia mancina, specie se si considera l’infortunio di Federico Chiesa, che ha tolto alternative nelle scelte all’allenatore.
A destra, però, la situazione potrebbe cambiare: la gara di Politano non è stata positiva ed è probabile che stavolta potrebbe essere Zaniolo a partire dal primo minuto, cambiando anche il trio offensivo.
Una scelta che lascerebbe, fra i convocati, ancora fuori Casale e Romagnoli, Spinazzola, Darmian, Frattesi, Pessina, Retegui e Raspadori, sebbene quest’ultimo abbia ottime possibilità di prendere il posto da titolare dell’ala dell’Aston Villa, con il quale è in forte ballottaggio.
Sarà doveroso mettercela tutta, perché sbagliare non è più permesso.
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