Napoli chiamato a riprendersi dopo l’amara sconfitta interna contro la Lazio di Maurizio Sarri se vuole lottare per il titolo.
“Errare humanum est, perseverare autem diabolicum” dicevano i latini. Cosa significa? Che una sconfitta, a maggior ragione che arriva alla terza giornata di campionato, ci può anche stare, ma l’importante è che non sia un vizio. Ciò che più ha destato perplessità contro la Lazio non è stato il risultato finale quanto le gambe pesanti e la mancanza di idee del secondo tempo. Se a questo si aggiunge una squadra spaccata e capace di subire facilmente i contropiedi degli avversari, il gioco è fatto.
Contro la squadra di Sarri è sembrato esser tornato agli anni di Carlo Ancelotti: squadra senza idee, divisa in due e che corre poco e male. Per carità, una partita negativa può capitare a chiunque ma l’importante è che sia stata solo una giornata storta altrimenti, si può dire addio al titolo già da adesso.
Napoli, niente drammi: 3 passi da compiere
Premesso che questo Napoli è forte e può comunque contendersi il titolo con Inter e Milan senza alcun problema, c’è bisogno sostanzialmente di risolvere alcune questioni tattiche in vista delle prossime gare. Prima di tutto, in questa squadra non c’è più un calciatore fondamentale come Kim, che consentiva alla squadra di giocare alto. Al suo posto ci dovrebbe essere Natan, che però risulta non esser ancora pronto e per questo motivo, in campo scende Juan Jesus che nella passata stagione era la terza scelta di Luciano Spalletti.
Tra il brasiliano e il coreano, c’è una differenza sostanziale, sia per via dell’età sia per via del fisico e questo, dal punto di vista tattico, conta moltissimo. Per questo motivo, sarà fondamentale trovare delle contromisure tattiche diverse in fase di non possesso palla. C’è poi un secondo punto che riguarda Giacomo Raspadori: non è un esterno e quando gioca sulla sinistra, si nota una differenza sostanziale con Kvaratskhelia. I 35 milioni investiti per l’ex Sassuolo, oltre che per le sue immense qualità tecniche, dovrebbero spingere Rudi Garcia a pensare a delle soluzioni tattiche diverse, proprio come aveva provato a fare Spalletti nella passata stagione.
Infine, c’è un terzo punto dove Garcia potrà farci poco o nulla e che riguarda la questione rinnovi. Vi sono tanti calciatori che devono discutere con la società ancora il proprio futuro. Prima riusciranno a farlo, prima arriverà la famigerata fumata bianca e prima si ritroverà quella serenità necessaria per lottare nuovamente con forza per lo scudetto.