PALAMARA: “GIUSTIZIA SPORTIVA NON FUNZIONA, SONO I PROCURATORI A FARE LE SQUADRE. SUL CASO JUVENTUS…”

Luca Palamara, ex magistrato, è intervenuto ai microfoni di TvPlay.

Palamara su caso Juventus
Palamara a TVPlay su caso Juventus, figc

“GIUSTIZIA SPORTIVA NON FUNZIONA, NON E’ AUTONOMA” – “Così com’è, la giustizia sportiva non funziona. Non è autonoma. Va avanti solo con gli incartamenti delle Procure. La Giustizia Sportiva va di fretta ma questa fretta travolge ogni meccanismo di difesa. Questo è il grande tema. E’ un sistema lesivo dei diritti e delle garanzie di difesa”.

“RUOLO PROCURATORI RINFORZATO, FANNO LORO LE SQUADRE” – “Dopo le mie inchieste si è rafforzato il ruolo dei procuratori sportivi che ormai fanno le squadre, sono loro a decidere dove deve giocare un giocatore e se un allenatore deve allenare. Il sistema calcio è organizzato così. Chi conta sono i procuratori sportivi. Il gioco è strutturato così. Oltre ai soldi dei club, servono ottimi agganci con determinati procuratori”.

“PRONUNCIAMENTO CASSAZIONE? MERITO DELL’INDAGINE DA VERIFICARE” – “Le indagini sulle plusvalenze purtroppo caratterizzano il sistema calcio dalla metà degli anni 2000. La Procura di Torino non ha fatto nulla che prima non era accaduto. Questo riguarda non solo la Juventus ma anche altri club. Diventa difficile pareggiare entrate ed uscite, per questo i club ricorrono a marchingegni. Su questo si concentra l’indagine di Torino. C’è stato un pronunciamento della Cassazione che ha deciso che la Procura competente dovesse essere quella di Roma. Possiamo pensare che questo sia accaduto perché è diventato centrale il tema dell’informatizzazione e dei server. Il merito dell’indagine è da verificare”.

“AZIONE LEGALE NON SBAGLIATO, E’ TUTTO INTATTO” – “Nessuno ha detto che l’azione legale sia stata sbagliata. Non c’è ancora una sentenza, sarebbe stato meglio se ci fosse stato un coordinamento se tra le Procure ci fosse stato coordinamento. Può essere strumentalizzata questa cosa, ma nel merito tutto è intatto”.

“STRUMENTALIZZAZIONE DEL PROCESSO PENALE IN ITALIA” – “Il grande tema in Italia è la strumentalizzazione del processo penale che, nell’ambito calcistico, si acuisce al massimo livello. In Italia tutti sono tifosi e questo riguarda sia la sfera pubblica che quella privata. Si specula sulle vicende giudiziarie a seconda del tifo e questa è la sconfitta del sistema calcio. Il sistema non deve mai arrivare nei tribunali ordinari, ha già perso in partenza. Dovrebbe evitare di arrivare in tribunale ordinario.

“NELLA JUVE DUE DIRIGENZE SALTATE IN 16 ANNI PER INCHIESTE” – “Il doping finanziario nasce dal doping fisico. Ciclicamente accade come ciclici sono i cambi di dirigenza. In casa Juventus queste inchieste hanno portato a due dirigenze saltate in 16 anni”.

“TERZIETA’ NEL GIUDIZIO JUVENTUS, VICENDE SOCIETARIE RAFFORZANO LE INCHIESTE” – “La Juventus rappresenta l’emblema del sistema Italia. Le vicende che riguardano i tribunali, serve il massimo dell’imparzialità e dell’indipendenza. La terzietà nel caso Juventus c’è stata perché fanno il loro lavoro. La Juventus attira maggiormente l’attenzione perché è la società più vincente e blasonata. E’ una specie di Nazionale, sicuramente le vicende relative alla dirigenza possono aver rafforzato l’indagine. Poteva esserci interesse a toglierle di mezzo”.

“DOVEVANO ESSERE PUNITI ANCHE ALTRI CLUB” – “La legge deve riguardare tutte le squadre, se si attenzionano i bilanci della Juventus e si vedono manovre con alcune società, anche le altre devono subire le stesse sanzioni. Il fatto che siano in borsa è una vecchia questione del mondo del calcio perché coinvolge il mondo dei risparmiatori”.

“LA FIGC VUOLE UNA GIUSTIZIA FORTE? NI” – “La FIGC vuole una giustizia sportiva forte? Nì. La FIGC deve trovare equilibri e mandare avanti il carrozzone. Un campionato senza Juventus non avrebbe lo stesso appeal, come senza Inter e Milan. Un po’ il bastone ed un po’ la carota”.

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