Nasce l’Italia di Luciano Spalletti e di… Ciro Immobile. Alla richiesta di una sua esclusione a furor di popolo, il mister risponde facendolo capitano.
È ufficialmente partito il nuovo ciclo di Luciano Spalletti con la nazionale italiana. Alla conclusione della terza giornata, gli azzurri sono partiti in ritiro, con i convocati definiti qualche giorno fa dal tecnico di Certaldo.
L’abbandono improvviso di Roberto Mancini ha aperto indiscutibilmente a nuovi scenari, che hanno portato i tifosi azzurri a sognare qualcosa di importante, specie con l’arrivo del mister toscano in panchina, fresco vincitore a Napoli di un tricolore che mancava da oltre 30 anni.
Immobile capitano, mossa a sorpresa (o quasi): ecco il motivo della scelta
La scelta che farà parlare, però, è stata quella annunciata oggi. Se con le nuove chiamate, il mister ha escluso alcuni senatori in là con l’età, vedasi Acerbi e Bonucci, ma anche Toloi, Ciro Immobile è stato annunciato come uno dei due attaccanti convocati, assieme a Retegui.
Nonostante gli italiani ne chiedessero l’esclusione a furor di popolo, il primo segnale di Spalletti è stato quello di eleggerlo capitano.
Una mossa che lo responsabilizzerà completamente, con l’allenatore ex Napoli che proverà a farlo rendere in nazionale esattamente come gli succede con la maglia della Lazio.
L’idea di dargli la fascia, in realtà, è assolutamente comprensibile: l’allenatore ha solamente scelto il nuovo leader, dopo l’esclusione ufficiale di Leonardo Bonucci, che coincide con la partenza di quest’ultimo direzione Berlino, rispettando il criterio delle presenze, ben 56 per l’attaccante.
Il vice capitano sarà Donnarumma, 54 partite per lui, il che lo rendono (analizzando la prospettiva) il capitano futuro della nazionale.
L’annuncio vale per tutto il corso Spalletti fino a nuovo ordine, quindi se nei prossimi due match, Immobile non dovesse giocare, per fare spazio ad uno tra Retegui e Raspadori, anche se Gigio ne pareggiasse (o superasse) le presenze, se la punta napoletana giocherà l’europeo, sarà lui a portare la fascia al braccio, anche se nel periodo precedente dovesse vedersi scavalcato in gare giocate.
Una svolta importantissima per quella che potrebbe cambiare una volta per tutte la storia del numero nove della nazionale, che mai ha brillato ma che adesso ha la possibilità di farlo, con la piena fiducia di un mister che è forte della credibilità della gente.