Al via il pallone d’oro, con solamente Barella nei 30 candidati: ecco gli altri italiani che potevano esserci, dopo le parole del centrocampista.
La lista del Pallone d’Oro è stata ufficialmente diramata e, come al solito, con essa le migliaia di polemiche che si porta dietro.
Di calciatori militanti in Serie A nell’ultima stagione ci sono tre campioni d’Italia con il Napoli: Osimhen, Kvaratskhelia e Kim, che però è andato al Bayern Monaco nell’ultima sessione di mercato.
Stessa storia per Onana, che ci è arrivato grazie all’Inter, ma che adesso gioca al Manchester United. Non è l’unico dei nerazzurri presenti, ma nella lista ci sono anche Lautaro Martinez, campione del mondo con l’Argentina e Nicolò Barella, di fatto unico italiano candidato fra i 30 di France Football.
Barella sponsorizza l’Italia: ecco gli azzurri che potevano esserci
Proprio quest’ultimo si è espresso in relazione alla nomina ottenuta, ammettendo di non sentire alcuna responsabilità nell’essere l’unico calciatore a rappresentare il nostro paese. Ha infatti raccontato: “Sono orgoglioso di rappresentare l’Italia in questa lista“.
Quindi ha accusato: “sicuramente qualche altro italiano poteva esserci… Ma posso solo dire di essere orgoglioso“.
Nella scorsa stagione l’assenza della nazionale italiana al mondiale qatariota ha pesato come un macigno nella lista del Pallone d’Oro, compromettendo probabilmente la presenza di molti calciatori azzurri in top 30, nonostante tre compagini italiani abbiano centrato le tre finali europei, senza però vincerne nessuna.
E Barella dice il vero, perché anche senza Mondiale, sarebbe stato piacevole vedere almeno Di Lorenzo, capitano del Napoli campione d’Italia, che si è fermato ai quarti di finale in Champions League, così come avrebbe fatto piacere che fosse stato ritagliato un piccolo spazio a Sandro Tonali, tuttocampista del Milan semifinalista, nell’anno del suo passaggio in Premier League. O ancora la presenza di Acerbi, vincitore di Coppa Italia e Supercoppa, finalista di Champions, capace di annullare Erling Haaland.
Barella quindi ha concluso: “ringrazio tutti coloro che quest’anno, per la seconda volta in tre anni, mi hanno permesso di essere in questa lista“.
Proprio per la mancata qualificazione alla coppa del mondo araba e per la sconfitta in finale di Champions League, è molto difficile ipotizzare che il centrocampista interista riesca ad entrare nei primi 15, ma aver ottenuto ancora una volta questo prestigioso riconoscimento e certamente per lui motivo di grande orgoglio, così come lo è per tutto il nostro movimento calcistico.