Abodi perplesso su Mancini: ecco le parole del Ministro dello Sport sull’addio del tecnico azzurro, oggi Commissario della nazionale saudita.
La nazionale italiana torna in campo con un look completamente rifatto, partendo dal cambio di allenatore, con l’arrivo di Luciano Spalletti.
Si partirà il 9 settembre a Scopje contro la Macedonia del Nord, proprio come fosse una dimostrazione di rinascita, contro quella rappresentativa con cui la nazionale azzurra di Roberto Mancini era rimasta ferma al palo.
In gioco ci saranno tre punti fondamentali per passare il turno di qualificazione, arrivando quindi a giocarsi l’europeo tedesco fissato la prossima estate.
Qualche giorno dopo arriverà anche la gara di San Siro contro l’Ucraina. Al momento gli azzurri sono terzi in classifica con appena tre punti, gli stessi della nazionale macedone.
Secondi ci sono gli ucraini con il doppio dei punti, ma con una gara in più. Al primo posto l’Inghilterra che ne ha disputate quattro, vincendole tutte.
Proprio in relazione al nuovo ciclo Spalletti si è espresso Andrea Abodi, Ministro dello Sport. Ha parlato durante la conferenza di presentazione di “obiettivo tricolore” in Senato.
A tal proposito ha sottolineato come sia un momento importantissimo per le nazionali, facendo i complimenti a quella di basket per il percorso fatto.
Nel mirino una “cultura dell’azzurro” che vorrebbe vedere nascere in tutte le rappresentative. Infine, le parole sull’addio di Roberto Mancini, che poi ha scelto di firmare per l’Arabia Saudita: “ in questo senso la scelta di Mancini dal punto di vista sentimentale mi ha lasciato perplesso, dispiaciuto”.
Il tecnico aveva lasciato all’improvviso, accusando la federazione di mancanza di fiducia nei suoi confronti, parlando anche di alcuni movimenti imposti dall’alto nel suo staff che lo avrebbero convinto a lasciare l’incarico.
Ha fatto, però, poi discutere la decisione, sette giorni più tardi di firmare con l’Arabia Saudita un ricchissimo contratto triennale, molto più importante di quello precedentemente stipulato con la nazionale azzurra.
Una considerazione chiara di come tutto il movimento azzurro sia rimasto stupito dall’accaduto. In conclusione ha guardato al futuro: “per il resto la vita va avanti e dopo Mancini c’è Spalletti”.
Sarà adesso il tecnico di Certaldo a dover dimostrare di essere all’altezza delle aspettative, riportando l’Italia dove merita di essere, passando prima dai campionati Europei, infine dal Mondiale in USA, Canada e Messico, oggetto del desiderio di un intero movimento, che manca da davvero troppo tempo.
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