José Mourinho è costretto ad operare due tagli nella rosa della Roma: il tecnico non può prescindere da questa decisione, ecco perché
Un punto nelle prime tre giornate di campionato per la Roma che in Serie A non ha certo avuto un avvio sfolgorante. In attesa, però, che nel motore entri a pieni giri Lukaku, i giallorossi sono ugualmente focalizzati sull’Europa League. Dopo la finale raggiunta nella scorsa stagione e persa in finale contro il Siviglia, Mourinho ha ben chiara l’intenzione di portare la coppa in giallorosso, come peraltro già fatto con la Conference League due stagioni fa.
Il primo passo da compiere è sicuramente la presentazione della lista da parte del club all’Uefa sui calciatori iscritti alla competizione. Rispetto alla scorsa edizione, non vi saranno Ibanez, Camara, Matic, Wijnaldum e Zaniolo ceduti oltre agli infortunati di lungo corso Kumbulla ed Abraham. Sette in totale, proprio quanto i nuovi innesti in estate; da N’Dicka a Kristensen, fino a Paredes, Renato Sanches, Aouar, Azmoun e Lukaku.
Eppure la Roma potrebbe avere dei problemi ed essere costretta a lasciare fuori qualcuno. I giallorossi, infatti, si dovranno impegnare nel calcolo di ammortamenti, costi dei cartellini, stipendi e pure commissioni, senza dimenticare i costi virtuosi e gli accordi che in base al Fair Play Finanziario la Roma ha preso con l’Uefa.
Roma, i nomi che rischiano: è già deciso
Ecco perché la Roma rischia di dover rinunciare a due nuovi acquisti nella prossima campagna europea. Ed i due nomi sono quelli di Kristensen, perché la Roma è coperta sulla fascia destra con altri due elementi, ed Azmoun, considerato non una prima scelta per l’attacco.
Rui Patricio e Svilar tra i pali, Karsdorp, Smalling, Llorente, N’Dicka e Celik per la difesa, Aouar, Renato Sanches e Paredes per la mediana mentre Dybala e Lukaku per l’attacco; questi dovrebbero formare la lista principale a cui va aggiunto Lorenzo Pellegrini, unico calciatore cresciuto nel vivaio, oltre a Mancini, Cristante, Spinazzola, El Shaarawy e Belotti cresciuti in un club italiano.
Sono solo 22 i calciatori che Mourinho dovrebbe avere a disposizione – peraltro squalificato nelle prime quattro giornate – un numero davvero esiguo considerato come gli impegni già da dopo la sosta si accavalleranno uno dietro l’altro, con diversi calciatori della rosa che già in passato hanno dimostrato di non poter reggere lo sforzo fisico delle tre gare in sette giorni.
Servirà lavorare nel dettaglio anche e soprattutto dal punto di vista fisico per non lasciare proprio nulla al caso. Ma d’altronde Mourinho è il Re di Coppe.