IANNONE: “GIUSTO RICHIAMARE L’ARBITRO AL VAR PER IL FALLO DI RUI PATRICIO”

Antonio Iannone, ex arbitro, è intervenuto ai microfoni di TVPLAY_CMIT

Iannone su Roma Milan
L’opinione di Iannone sugli episodi arbitrali di Roma-Milan (Ansa Foto) – tvplay.it

“GIUSTO RICHIAMARE IL VAR SUL FALLO DI RUI PATRICIO” – “Ho visto la partita e l’episodio, l’intervento di Rui Patricio nel contrastare Loftus-Cheek è scomposto, è vero che il portiere ha le gambe, ma è un giocatore come un altro, se cerca di ostacolare il giocatore del Milan e lo prende sulla tibia, impedendogli la possibilità di poter giocare il pallone, in qualsiasi punto del campo è fallo, anche l’area di rigore. Se l’arbitro non lo rileva credo che il VAR di fronte a un episodio del genere debba richiamare, non siamo più di fronte a un episodio di campo, l’arbitro quando va all’OFR non ha un vincolo, va a rivedere qualcosa che l’arbitro, in base alle comunicazioni con il VAR, può essere sfuggito”.

“IMPORTANTE FAR ASCOLTARE L’AUDIO VAR DI DI BELLO” – “Rocchi come un allenatore e come un proprio dirigente tende a tutelare e preservare i propri uomini e i propri professionisti, quindi cerca, anche utilizzando una dialettica garbata e cortese, di trasmettere un clima di serenità. Su questo mi trova d’accorda. Poi nelle segrete stanze di Coverciano, quando si trovano per i raduni, poi si lavora e lì le cose si dicono in modo diverso, cercando di garantire il massimo dell’efficienza degli arbitri. È stata una grande opportunità che sia l’AIA che la FIGC di concerto abbiano permesso a tutti di ascoltare, soprattutto di fronte a un episodio eclatante, l’audio davanti a una decisione non corretta, capendo perché il VAR non l’abbia ritenuta tale non portando all’OFR per Di Bello. Già il fatto che sia stato fatto ascoltare l’audio integralmente mette tutti a conoscenza del fatto e questa credo sia una bella pagina per il calcio per sgomberare qualunque retropensiero. Che sia stato fatto vedere solo Juventus-Bologna credo sia legato all’evento ma posso anticipare, a stretto giro ottobre massimo novembre, l’AIA insieme alla FIGC sta mettendo a punto la possibilità di ascoltare diversi audio, quello è l’obiettivo, trasferire ai media e agli appassionati del calcio gli strumenti utili per ascoltare e vedere il movimento in modo trasparente”.

“SI LAVORA PER ARRIVARE ALL’UNIFORMITA’ DI GIUDIZIO” – “Sicuramente il discorso sull’uniformità è diverso e posso convenire che questo rappresenta il vero punto di convergenza affinché dovunque si disputi la gara il modus operandi e la decisione che prende un arbitro dev’essere sovrapponibile, quindi non ci dev’essere difformità davanti a episodi analoghi. Se c’è una percentuale alta di un episodio raffrontabile con un altro episodio la decisione che deve prendere l’arbitro di Napoli, Palermo, o Torino su quel terreno di gioco la decisione dev’essere uniforme e credo sia l’obiettivo che si pone sempre ogni commissione arbitrale affinché gli arbitri offrano decisioni il più possibile uniformi alle esigenze di gioco”.

“L’AIA È GIA’ CAMBIATA TANTO” – “Da ex arbitro, avendo conosciuto anche l’AIA passata, posso dire che è già cambiata molto. Per chi non è stata al di dentro e non ha rapporti diretti con un mondo che ha fatto parte della mia vita questo cambiamento non è noto. Il calcio si sta sempre più modificando, è sempre più esigente, il calcio fa parte della vita quotidiana e c’è una grande trasformazione, non mi posso arrogare il diritto di dare consigli all’AIA, perché le persone che sono lì hanno un’adeguata contezza di quelle che sono le esigenze del calcio. Questo non significa non sbagliare mai, significa crescere sugli errori e cercare di migliorare quella che è l’efficienza di un’intera categoria”.

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