Juve, rosa ridimensionata e mercato sottotono: tutti i dubbi della stagione bianconera

La formazione di Massimiliano Allegri si appresta a giocare una stagione fatta di dubbi e poche certezze: l’analisi completa.

Il calciomercato è ormai archiviato e come sempre ha saputo regalare sorprese e colpi pirotecnici. Ci sono però squadre che hanno dovuto fare di necessità-virtù, muovendosi soltanto per rimpiazzare i buchi dei partenti. E’ questo il caso della Juventus, il cui semi immobilismo sul mercato non ha fatto altro che aumentare i dubbi di una tifoseria reduce da stagioni di delusioni. Il mancato accesso alle coppe europee, però, ha imposto un radicale cambio di rotta. Ridimensionamento della rosa, sia a livello numerico che salariale, ma soprattutto pochissime possibilità di investire su calciatori in entrata.

E così, la truppa di Massimiliano Allegri, ha accolto soltanto Timothy Weah come unico vero e proprio acquisto, arrivato per sostituire il partente Cuadrado. I rientri dai prestiti di Cambiaso e McKennie, inoltre, vanno proprio in quella direzione: puntare su chi c’è già in casa per evitare ulteriori spese in entrata. Siamo dunque all’alba di una stagione da grande punto interrogativo per la Juventus. Dopo le prime due giornate di campionato molti addetti ai lavori hanno inserito i bianconeri tra le formazioni più attrezzate per giocarsi lo Scudetto, ma analizzando la rosa a disposizione di Max Allegri siamo sicuri che sia realmente così?

Juventus, i dubbi di una stagione da punto interrogativo

Come già detto, il mancato accesso alle coppe europee ha obbligato la dirigenza della Vecchia Signora a muoversi in controtendenza rispetto al passato. Non sono più i tempi dei grandi investimenti, anzi, ma del risparmio e della crescita in casa dei giovani talenti. La Juventus, infatti, ha inserito in prima squadra altri prospetti molto interessanti formati nella NextGen, come Hujisen e Yildiz. Per abbattere i costi della rosa, inoltre, diversi calciatori di prima fascia hanno salutato Torino, come ad esempio Cuadrado, Paredes e Di Maria. Profili dal curriculum importante che, tolto il colombiano, non sono stati adeguatamente sostituiti.

Vlahovic
Dusan Vlahovic – TvPlay.it

Ne consegue che i bianconeri abbiano una formazione decisamente più corta rispetto alla passata stagione, ma anche ridimensionata a livello di talento individuale. Non sarà più possibile attingere da un calciatore come Di Maria, ad esempio, autentico trascinatore della campagna europea bianconera e mancino illuminante per aprire difese e partite bloccate. Allegri, in attesa di riavere il miglior Pogba, ha deciso di puntare tutto sul duo Chiesa-Vlahovic, voglioso di riscattarsi dopo una stagione troppo sottotono, ma l’impressione predominante è che la Juventus non abbia più la coperta così lunga come un tempo. I ricambi sono senza dubbio buoni calciatori, ma non profili di altissimo livello, in grado di mantenere lo stesso standard di prestazione dei titolarissimi.

In una Serie A in cui Inter, Milan, Napoli ma anche Roma e Atalanta hanno alzato ulteriormente l’asticella, la rosa bianconera non sembra in grado di poter competere per il primo posto. E forse anche Giuntoli ne è consapevole. La Juventus in ogni caso ci proverà, è nel suo DNA, ma allo stesso tempo guarderà al futuro, puntando sempre di più sui talenti formati dalla NextGen, per un domani fatto nuovamente di vittorie e successi.

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