Il calciomercato fa bei regali ma anche brutte sorprese: ecco gli affari più assurdi che sono clamorosamente saltati in questa sessione.
Il mercato può dirsi ufficialmente concluso. Il 1 settembre 2023 alle ore 20 c’è stato il triplice fischio della sessione estiva, che ha decretato uno stop alle trattative.
Molti calciatori, come al solito, hanno fatto parlare di sé cambiando casacca all’improvviso. È il caso di Romelu Lukaku alla Roma, Pulisic al Milan, Pavard all’Inter, Rovella alla Lazio, Lindstrom al Napoli, Scamacca all’Atalanta e Maxime Lopez alla Fiorentina.
Trattative delle sette grandi sorelle della nostra Serie A che all’improvviso sono state chiuse dal giorno alla notte.
Per alcune che sono giunte a compimento, però, tante altre, mai come quest’anno, sono sfumate clamorosamente alle firme, quando gli esperti di mercato avevano già definito la trattativa conclusa. Osserviamo i più clamorosi della sessione estiva.
Da Samardzic a Taremi, quante beffe!
Partiamo proprio da Romelu Lukaku: il belga era promesso sposo all’Inter, che ha rischiato di non riuscire a chiudere per Frattesi per il tempo perso a cercare un accordo per riscattare il centravanti.
La notizia clamorosa è avvenuta quando sui giornali ha cominciato a rimbalzare la notizia che l’attaccante stesse trattando in gran silenzio con la Juve, peccato che poi salterà anche questa trattativa.
La vecchia signora, infatti, non troverà l’accordo per la cessione di Dušan Vlahović, con Lukaku che si “accontenterà” della Roma.
Ma non è l’unico acquisto che non è riuscito a chiudere la compagine di Allegri quando sembrava fosse tutto fatto: Domenico Berardi, infatti, aveva chiesto ufficialmente al Sassuolo di partire in questa stagione per fare il grande salto.
E nella trattativa erano tutti d’accordo, dalla Juve al club emiliano, fino al calciatore. Peccato però che a mettersi di traverso c’è finito Iling Junior, giovane ala bianconera che Dionisi chiedeva per lasciar partire Mimmo, trovando chiaramente l’opposizione del club piemontese.
Anche il Napoli, campione d’Italia, può festeggiare per la chiusura del calciomercato come se avessero fermato le montagne russe: prima di tutto perché il vice Di Lorenzo che chiedeva Garcia era stato trovato in Faraoni, capitano del Verona e pronto a partire in direzione campana, peccato che in azzurro non è arrivato mai.
Quindi la super clamorosa beffa di Gabri Veiga, con il calciatore trattato per mesi, per poi vederlo accettare una faraonica offerta araba.
Eppure questo calciomercato lo ricorderemo soprattutto per l’affaire-Samardzic. Il centrocampista dell’Udinese spinge per andare all’Inter, con quest’ultima che si accorda con la Pimenta per il trasferimento.
Il giocatore parte e arriva a Milano, prossimo a diventare un nuovo calciatore di Simone Inzaghi. Tutto perfetto, se non fosse che il padre-agente di Samardžić si mette di traverso e il calciatore torna in Friuli.
Si è protratta per molto anche la trattativa relativa a Balogun, con l’attaccante dell’Arsenal che sembrava destinato all’Italia, ma solamente a fronte di un enorme offerta richiesta dai Gunners. Alla fine i nerazzurri si sono dovuti arrendere, con il calciatore che è andato al Monaco per trenta milioni.
Il club di Inzaghi era stato vicino anche ad un altro giocatore, il centravanti Gianluca Scamacca, oggetto del desiderio anche della Roma, che però alla fine si è accasato all’Atalanta.
A tal proposito, i capitolini, che sono riusciti ad accaparrarsi Lukaku in extremis, avevano preso Duván Zapata, che giocava titolare con l’Atalanta la prima giornata per l’infortunio di Tourè, salvo puoi fare le valigie, direzione Roma.
Ma Gasperini si è messo di mezzo, complice l’infortunio dell’attaccante appena acquistato, anche se poi il colombiano è comunque stato ceduto ma al Torino.
Stessa sorte è toccata a Marcos Leonardo, che invece non ha accettato nessun altra destinazione che i giallorossi, così a gennaio si continuerà a trattare.
Anche il Milan ha vissuto una situazione simile, accaduta però l’ultimo giorno di mercato. Taremi era un affare fatto, in tutto e per tutto, poi qualcosa si è complicato e i rossoneri hanno dovuto ripiegare su Luka Jović.
n conclusione, anche gli arabi vengono beffati: Piotr Zieliński, infatti, ha rifiutato un enorme quantitativo di denaro arabo per poter difendere i colori del Napoli sul campo, con il tricolore sul petto, a riprova del fatto che non è sempre il denaro a trionfare.