Mario Mazzoleni, ex arbitro, intervenuto ai microfoni di TVPLAY_CMIT.
“TOPICA DI DI BELLO, BASTAVA RIVEDERE L’AZIONE” – “Ci troviamo sicuramente di fronte ad episodi molto gravi perché oggi gli arbitri possono avvalersi del supporto tecnologico che ai miei tempi non esisteva. Non andare a rivedere l’azione rappresenta un errore, l’arbitro che si arroga l’aver visto tutto perfettamente non deve più esistere, fatta questa premessa è innegabile che la decisione presa è una topica clamorosa, definire nettissimo questo rigore con espulsione mi sembra il minimo. Una topica di Di Bello e di chi c’era al VAR, ma non criminalizzo più di tanto il VAR, quando l’arbitro in campo fa vedere con ampi cenni di aver visto tutto per prendere una decisione disciplinare il VAR non può sostituirsi all’arbitro, altrimenti si creerebbe un problema”.
“CLASSE ARBITRALE DI SCARSA QUALITÀ” – “Capisco che il calcio stia diventando sempre più televisivo e ne paghiamo lo scotto, quello che si dice in campo potrei scriverci un libro di insulti scambiati con qualche giocatore, ma sono episodi che rimangono in campo e si spengono in campo, altrimenti diventa il Grande Fratello. Bisogna lavorare seriamente sulla qualità degli arbitri, indipendentemente da tutto quello che ho letto su sudditanza psicologica e altro, c’è una bassa qualità della classe arbitrale. Non è l’episodio così plateale in area quello con cui si aiuta una squadra, ci sono 24 telecamere, gli errori si commettono, ne ho fatti anche io, lo si fa perché sei convinto di aver visto qualcosa che poi in campo non è successa, qui parliamo più di presunzione visto che ora c’è il VAR, sarebbe bastato andare a rivedere l’azione”.
“POST GARA FAREI PARLARE UNA FIGURA TECNICA” – “Fatico a credere a questa teoria sulle parole dette a Di Vaio, poi le fonti saranno autorevoli. A livello giornalistico per anni si è insistito per far parlare gli arbitri a fine partita, io resto dell’idea che gli arbitri debbano arbitrare e basta e non parlare. Perché da arbitro ti porti dentro dei convincimenti che ti tieni fino a quando non vedi le immagini e talvolta anche dopo aver visto le immagini. Farli parlare a caldo sarebbe un errore, servirebbe far parlare una figura tecnica che spieghi al lunedì i vari episodi”.
“L’AUDIO VAR INASPRIREBBE LE POLEMICHE” – “Non fa altro che inasprire le polemiche, quello che si sono detti lo possiamo già intuire, Fourneau gli avrà detto che, secondo lui, c’era un contatto mentre Di Bello ha risposto che aveva già visto bene che erano caduti entrambi. Poi per motivi di trasparenza verso il sistema si può fare. Il problema però è chi ha preso quell’abbaglio, anche quello di Chiesa era un rigore abbastanza facile da vedere. C’era quindi un rigore chiaro per parte, da ex arbitro ritengo che in entrambi i casi si potesse fare una valutazione facilmente in campo senza neanche rivedere l’azione al VAR”.
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