Il Milan cerca il colpo in attacco a fil di sirena con Taremi desideroso di vestire il rossonero, resta da superare un ostacolo molto tosto.
La dirigenza del Milan sta provando il possibile per dare a Pioli il vice-Giroud all’altezza della stagione da protagonisti che i tifosi rossoneri sognano di veder fare alla propria squadra. Sebbene siamo entrati ufficialmente nei fatidici “giorni del condor“, non si tratta di un “Mister X”, l’identità del prescelto è infatti ben nota ed è quella di Mehdi Taremi. Il centravanti iraniano scalpita per vestire la maglia del club milanese, ma tra lui e Milanello c’è un ostacolo piuttosto arduo.
Il gioco-forza che stanno cercando di fare il Milan e Mehdi Taremi ha visto diverse fasi. Oltre al lungo corteggiamento e la richiesta di abbassare le pretese del Porto in virtù della scadenza del contratto nel 2024, il giocatore sembrerebbe aver optato per un sacrificio economico molto significativo.
Tecnicamente infatti Taremi avrebbe diritto al 15% sulla cifra finale della sua vendita, ma stando a quanto riportano i quotidiani di oggi, pur di approdare al Milan, l’iraniano sarebbe disposto a rinunciarci, lasciando quindi tutto al Porto che, in questo modo, potrebbe abbassare le pretese quel tanto che basta per far concludere l’affare al Diavolo.
Per Taremi al Milan decide Pinto Da Costa, il “Lotito portoghese”
Quando sulle pagine dei giornali e dei siti si legge di delegazione Milan in partenza per Oporto, così come di Taremi che ottiene un incontro per chiedere di essere ceduto e si dice pronto al sacrificio della percentuale sulla vendita, si ha comprensibilmente l’idea di un affare in dirittura d’arrivo. Non è così. Quando invece si legge “la decisione è in mano al presidente del Porto” bisognerebbe sapere chi è Pinto Da Costa.
In carica dal 1982, l’imprenditore portoghese è un osso durissimo in sede di trattativa, che per caparbietà e senso degli affari ricorda molto il “nostro” Claudio Lotito. Con la differenza che Pinto ha vinto tutto, anche la Champions League con José Mourinho in panchina.
Il portoghese non intende scendere dalla richiesta di 25 milioni di euro per quello che contestualmente è anche il miglior marcatore della squadra. Logico quindi che di fronte ad un’offerta di 18 (15 più 3 di bonus) a pochi giorni dalla fine del mercato il presidente possa valutare che tenere il suo capocannoniere e perderlo a zero tra un anno possa essere meglio che venderlo per una cifra bassa e non essere nelle condizioni di trovare un sostituto all’altezza. Sostituto che probabilmente è già in mano al Porto, che però per definire l’operazione ha bisogno della liquidità richiesta al Milan, altrimenti meglio rimanere così.