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Roma, idea Abel Ruiz: perché lo spagnolo sarebbe perfetto per Mourinho

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Simone Filippone

Roma, idea Abel Ruiz: l’attaccante spagnolo del Braga è perfetto per il gioco di Mourinho. Ecco perché funzionerebbe.

Se esistesse una classifica delle squadre attualmente in ritardo, la Roma sarebbe al primo posto.

Roma, idea Abel Ruiz: perché lo spagnolo sarebbe perfetto per Mourinho – (LaPresse, TvPlay)

Considerando che già una settimana fa Jose Mourinho non valutava il gruppo come sufficientemente all’altezza per affrontare la stagione, le notizie di capodanno, che hanno portato Nemanja Matic al Rennes, hanno costretto i capitolini a chiudere in fretta e furia un doppio colpo dal Paris Saint-Germain, che ha portato in giallorosso Leandro Paredes e Renato Sanches.

A un paio di giorni dallo start ufficiale del campionato, con meno di due settimane dalla chiusura della finestra di mercato, la Roma è ancora alla ricerca di un attaccante.

Idea Abel Ruiz: chi è lo spagnolo del Braga

L’unica punta di ruolo che in questo momento hanno in rosa i capitolini è il gallo Belotti, che però nella scorsa stagione ha deluso enormemente le aspettative non schiodando mai dal numero zero per quanto riguarda i goal messi a segno in campionato.

Roma, idea Abel Ruiz: perché lo spagnolo sarebbe perfetto per Mourinho – (LaPresse, TvPlay)

L’infortunio di Abraham, che lo ha reso anche impossibile da vendere, ha costretto Tiago Pinto a varare tutte le possibili piste sul mercato, che permettessero di arrivare a calciatori adatti al gioco dello Special One, ma senza che avessero un prezzo di cartellino poi così alto.

Prima è stato Scamacca, romano e romanista, innamorato della capitale e disposto a tornare seduta stante lì dove era stato lanciato. Ma il West Ham esigeva tutto e subito, con la Roma che non poteva spingersi ad una trattativa di quel tipo.

Quindi nomi low cost, come quelli di Muriel e Duván Zapata, attaccanti di un Atalanta che di punte ne ha già tre.

L’ultimo nome in ordine temporale a prendere il banco è quello di Abel Ruiz. L’attuale situazione di stallo relativa all’attaccante colombiano, con i bergamaschi non disposti a farlo partire se non a titolo definitivo con richiesta di 6 milioni di euro, costringe Pinto a non soffermarsi troppo su un giocatore solo, viste le tempistiche.

Il nome più alla portata resta sempre quello di Broja, che il Chelsea continua ad offrire da inizio sessione, ma che è reduce da una rottura del crociato che non dà troppe garanzie al tecnico portoghese.

Molto più adatto sarebbe invece il centravanti spagnolo del Braga: il club lusitano chiede per lui 18 milioni di euro, un investimento che potrebbe fruttare, qualora pagasse, mettendo definitivamente fine alla ricerca della punta per i capitolini.

L’attaccante, 13 gol in 89 gare del campionato portoghese, sarebbe una scommessa: classe 2000, ha giocato prima nella cantera del Valencia, per poi essere lanciato dei giovanissimi del Barcellona; nel 2019 è arrivata anche la prima presenza con la prima squadra del club blaugrana, mentre un paio d’anni fa, quindi a quota 21, ha iniziato a collezionare qualche gettone con la nazionale maggiore in gare ufficiali.

Nonostante la poca esperienza accumulata fin qui, l’attaccante è un profilo molto simile a quello che potrebbe esser Álvaro Morata, che però l’Atletico Madrid non libera.

Centravanti moderno, bravo ad inserirsi negli spazi, capacità di regia offensiva, con la qualità di svariare su tutto il fronte. Per la giovane età e la possibilità di prospettiva, il calciatore non partirà per meno di 10 milioni di euro, ma potrebbero servirne molti di più qualora il club portoghese non si ritenesse poi così convinto nel lasciarlo partire.

Non il centravanti d’area di rigore, ma adatto al gioco di Mourinho, avvezzo al sacrificio, con capacità di far salire la squadra. La non eccelsa vena realizzativa viene spiegata anche in questo modo.

Resta comunque molto difficile ipotizzare che la Roma decida di fare un investimento così importante in questo momento: molto più probabile riflettere su un prestito con diritto di riscatto, che diventerebbe obbligo al raggiungimento di determinate condizioni non così difficili da centrare, con la cifra dell’acquisto più alta rispetto al valore reale del calciatore.

Simone Filippone

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