Ecco perché Roberto Mancini ha smesso di allenare la Nazionale italiana: la scomparsa dell’amico Vialli e le offerte arabe, la verità secondo Ivan Zazzaroni.
Le dimissioni di Roberto Mancini aprono ad un nuovo scenario all’interno della Nazionale. La FIGC non ha ancora annunciato il nuovo commissario tecnico, ma è già a lavoro per capire chi può prendere il posto dell’ex ct. Uno su tutti è chiaramente Luciano Spalletti.
Infatti, il direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni ha rivelato in un collegamento con Radio Deejay che la Federcalcio “sta trattando solo con Spalletti”. L’unico intoppo da risolvere è legato alla clausola che lega il tecnico alla società partenopea. Serviranno circa 3 milioni di euro per accontentare De Laurentiis a liberare il vecchio mister.
Ma quali sono le ragioni che hanno spinto Mancini a lasciare improvvisamente l’incarico, a poche settimane dal rientro in campo con la Nazionale che deve qualificarsi all’Europeo? Ebbene, per il direttore del quotidiano – nonché amico dell’allenatore – i motivi sono legati soprattutto agli stimoli.
Mancini, la morte di Vialli difficile da superare. Zazzaroni: “Luca lo calmava”
Non sono le offerte estere ad aver attirato l’attenzione di Roberto. “Le ha sempre avuto, anche quando l’Italia non ha centrato la qualificazione al Mondiale. Anche dopo la Nations League – afferma Zazzaroni – Ha sempre rifiutato le offerte. Il problema è che non era più con la testa nella situazione. Non sentiva più la fiducia. Meglio che sia finita ora, prima che iniziasse la stagione“.
Ma il giornalista e giudice a Ballando con le Stelle aggiunge anche un aspetto emotivo importante che avrà influito certamente nelle scelte del ct. Infatti, la scomparsa di Gianluca Vialli ha segnato molto Roberto. I due erano molto amici e l’ex attaccante di Juve e Sampdoria ha avuto anche un ruolo importante all’interno della Nazionale di Mancini. Durante l’Europeo è stato il capodelegazione della FIGC ed è stato al fianco di Roberto e del gruppo per tutto il percorso vincente. Gianluca ha continuato a mantenere il suo ruolo fino a quando le sue condizioni sono precipitate e ha dovuto lasciare l’incarico.
“La perdita di Luca è stata micidiale. Lui lo calmava nei momenti difficili, lo motivava in alcuni momenti – ha dichiarato Ivan Zazzaroni a Radio Deejay – Era un’amicizia molto forte. Da quel momento in avanti…“. E poco prima della morte di Vialli scomparse un altro amico di Mancini: Sinisa Mihajlovic. Insomma, tra dicembre 2022 e gennaio 2023 il ct ha subito dei profondi scossoni emotivi che l’hanno sicuramente demotivato nel proseguire il suo percorso con la Nazionale.