Luis Alberto continua a far parlare di sé ma questa volta non riguarda il rapporto con la Lazio o il suo contratto ma un avversario.
Non è certamente il precampionato che i tifosi biancocelesti si sarebbero aspettati dalla propria squadra. Nell’anno del ritorno in Champions League, tutti avrebbero voluto vedere una società pronta sin dal primi giorni di calciomercato ad acquistare quei calciatori richiesti da Maurizio Sarri. Invece, tutto è andato a rilento. A questo, si aggiunge poi anche l’addio di Milinkovic Savic, gli scontri con il tecnico e anche con Luis Alberto.
E’ una Lazio che non decolla ancora e che, a due settimane dall’inizio del campionato e dall’esordio con il Lecce, perde la seconda partita in precampionato. Questa volta, la vittoria l’ha conquistata il Girona della Coppa Costa Brava, aggiudicandosi il match per 2 a 1. Una gara nervosa, dove i biancocelesti hanno fatto vedere poco e dove, lo spagnolo ha fatto ancora una volta vedere quanto sia suscettibile anche con gli avversari.
Il nervosismo del centrocampista spagnolo è ormai noto da anni anche se, all’età di 30 anni, ci si aspetterebbe un comportamento leggermente più professionale e responsabile. Invece, anche questa sera contro il Girona si è assistito ad uno scontro con un calciatore avversario. Al 13′ del secondo tempo, Marusic commette fallo su Savio, Luis Alberto protesta e il giocatore del club spagnolo per stuzzicarlo gli manda dei baci.
Una provocazione inaccettabile e del tutto evitabile in effetti ma che ha scatenato l’istinto peggiore del centrocampista spagnolo che subito è andato a confrontarsi con l’avversario a muso duro. Un confronto pesante, che dimostra ancora una volta quanto il centrocampista della Lazio sia nervoso e risenta di una situazione particolare e di quanto ha vissuto nelle ultime settimane.
Indubbiamente, l’atteggiamento di Savio è da censurare ma Luis Alberto, dall’alto della sua esperienza, avrebbe dovuto far in modo di non cadere nella trappola dell’avversario. Purtroppo, il momento particolare del calciatore e della stessa squadra, l’avrà influenzato al punto tale da reagire andando al confronto diretto con l’avversario e facendosi così prendere più dall’emozione del momento che dalla razionalità.
Dunque, momento particolare per lo spagnolo, per Sarri e per l’intera squadra che nei prossimi quattordici giorni dovranno concentrarsi e unirsi per pensare solo a se stessi e agli obiettivi che si sono prefissati per la prossima stagione.
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