Euro 2032 potrebbe risolvere almeno in parte il problema degli stadi: intanto è arrivata una decisione importante su San Siro
Euro 2032 come strada più veloce e mgliore per dare finalmente l’impulso decisivo a lavorare sugli stadi. La linea della Federazione è stata ben delineata, tant’è che l’Italia ha deciso di presentarsi congiuntamente alla Turchia, l’altra nazione che ha presentato un dossier circa l’ospitare la fase finale della rassegna continentale; quasi un atto dovuto, considerato come il rischio di perdere l’assegnazione della competizione era molto alta.
Da qui la decisione della Federcalcio di presentare una domanda congiunta con Istanbul all’Uefa, per uan candidatura più forte che possa reggere in vista dell’assegnazione del prossimo 10 ottobre. Non mancano, però, gli aspetti negativi; in primis il taglio di cinque città dal progetto originario. Delle 10 in lizza al momento, solo cinque potranno essere scelte, perché altrettante saranno invece turche.
Nel 2026 si avrà la lista chiusa ma intanto i sindaci delle metropoli interessate, in una conference, hanno acceso i riflettori su uno dei problemi principali alla voglia dell’Italia di stimolare il numero maggiore di sviluppo di strutture nuove; serve l’intervento pubblico. Da qui la discesa in campo del ministro Abodi, pronto a mettere a disposizione un fondo di liquidità a cui potranno attingere solo i progetti più virtuosi.
Stadi, la svolta su San Siro: la decisione di Milan ed Inter
Se l’Olimpico è il modello da seguire, con i pannelli fotovoltaici che trasformeranno l’impianto in ecologico, sembra essere arrivati ad una svolta per quanto riguarda San Siro, al centro di dibattiti da anni ormai, sulla ristrutturazione o demolizione.
L’impianto meneghino, la “Scala del calcio”, dovrebbe essere salvato; è pronta ad intervenire la soprintendenza con tanto di “vincolo culturale semplice” sul secondo anello che impedirà la demolizione dell’impianto. Nessun tipo di abbattimento e costruzione di nuovo impianto in quell’area, quindi, ma poco male.
Le due società milanesi, infatti, si sono mosse in autonomia individuando altre location dove far nascere la nuova casa. Il Milan ha da tempo scelto il comune di San Donato per la costruzione del nuovo impianto, con tanto di richieste alla municipalità circa chiarimenti tecnici sulla possibilità di costruzione del nuovo impianto.
E l’Inter si è mossa come i cugini rossoneri, andando a cercare altrove il terreno per il nuovo impianto. Dove? A Rozzano, alle porte di Milano, al confine con Assago; accordo firmato con il gruppo Cabassi che dà ai nerazzurri su un’area di oltre un milione di metri quadrati l’esclusiva fino al 30 aprile 2024.
Ed il sindaco Sala, proprio sulla scelta della soprintendenza di evitare l’abbattimento di San Siro, ha espresso forti perplessità, parlando di “conseguenze gravi per la sostenibilità ed il futuro dello stadio” oltre che ridurre le possibilità di vedere i due club meneghini giocare le gare interne a Milano.