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Nicolò Casolini (RSI): “La Lazio su Sow? E’ un centrocampista moderno, con Sarri farebbe il salto di qualità”

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Gianlorenzo Di Pinto

Nicolò Casolini, giornalista e presentatore della RSI (Radiotelevisione Svizzera), è intervenuto ai nostri microfoni per raccontarci qualche dettaglio in più su Djibril Sow, centrocampista elvetico ad un passo dalla Lazio di Maurizio Sarri

La Lazio, dopo aver ceduto Milinkovic-Savic all’Ah-Hilal, ha ufficializzato nei giorni scorsi l’arrivo dal New York City di Taty Castellanos, interessante attaccante argentino che nell’ultima stagione in Liga ha realizzato 14 reti in 37 presenze con la maglia del Girona. 

Nicolò Casolini, giornalista della RSI – TvPlay.it

L’arrivo del centravanti argentino, per forza di cose, non basta a rinforzare una rosa attesa dal ritorno in Champions League e che, per il momento, è orfana di Milinkovic-Savic. Nelle ultime ore, con relative conferme sia in Italia che in Germania, il club capitolino sarebbe in contatto con l’Eintracht Francoforte per chiudere la trattativa per portare in Serie A il centrocampista elvetico Djibril Sow. 

Per conoscere qualcosa più sul centrocampista classe ’97 abbiamo intercettato ai nostri microfoni Nicolò Casolini, giornalista della RSI che segue abitualmente la nazionale elvetica in cui Sow ha collezionato 38 presenze dal 2018 ad oggi.

Nicolò Casolini a TvPlay.it: “Fossi in Sow andrei di corsa alla Lazio”

Che reputazione ha Sow in Svizzera? Com’è visto nella Nazionale di Murat Yakin?

Sow ha avuto un grande impatto da giovanissimo quando giocava nello Young Boys e subito è stato visto come un “enfant prodige”. Abbiamo visto questo ragazzo giovane, questo centrocampista moderno fare molto bene. Successivamente si è un po’ perso, tant’è che sotto la gestione Petkovic (ex allenatore della Lazio, ndr) è stato anche escluso più volte dalla Nazionale. Con l’arrivo di Yakin sulla panchina della Nazionale le cose sono un po’ cambiate perché il commissario tecnico è stato bravo a scoprirlo in un ruolo diverso, facendolo agire da trequartista mascherato. Nel 4-2-3-1, per capirci, gioca dietro la punta ma non è un trequartista puro né di tecnica né di gol. Yakin ci fatto calcisticamente innamorare di Sow, nel centrocampo con Freuler e Xhaka è un calciatore che completa alla grande il reparto e anche nel Mondiale in Qatar si è visto. Prima ancora, praticamente due stagioni fa, ha vinto da assoluto protagonista l’Europa League con l’Eintracht Francoforte. Oggi è un calciatore moderno, forte, molto disponibile e umile”. 

Se dovesse arrivare alla Lazio lo vedi come mediano o mezzala? 

Lui può giocare un po’ ovunque, anche davanti la difesa ma a “modo suo”. Non è sicuramente il classico play. Sicuramente non è un calciatore alla Milinkovic, non ha la sua tecnica e la sua potenza. E’ una mezzala di raccordo, molto simile a Vecino come caratteristiche. Rispetto all’uruguaiano, però, è meno bravo nel gioco aereo, nonostante sia alto 185 cm, ma molto più veloce e con più capacità d’inserimento. Si butta dentro e fisicamente riesce a coprire il campo senza grossi affanni. Se vogliamo fare un accostamento ricorda un po’ Mauri, anche se quest’ultimo era più raffinato tecnicamente perché nasce proprio trequartista. Sow, inoltre, è un ottimo disturbatore di gioco e secondo me è perfetto per il 4-3-3 di Sarri”. 

Anche il Siviglia sarebbe sulle tracce di Sow. Lo vedresti meglio alla Lazio, dunque in Serie A, o in Liga?

“Assolutamente alla Lazio. E’ perfetto per il gioco di Sarri, meno per quello degli andalusi e della Liga in generale. Aggiungo anche che i calciatori svizzeri, o coloro che arrivano dal campionato elvetico, fanno sempre bene in Serie A, perché sono molto preparati tatticamente. In Svizzera si allenano bene sotto questo punto di vista. Ciò lo dimostra anche i risultati che la Nazionale ottiene, visto che riesce sempre a ben figurare all’Europeo o al Mondiale. Freuler in Svizzera era un giocatore normale, in Serie A è esploso. Possiamo citare gente come Lichtsteiner o Aebischer. Prendendo in esame la Lazio anche Lulic che veniva dallo Young Boys ha fatto una grande carriera in Serie A. La Lazio non può assolutamente sostituire Milinkovic dal punto di vista delle caratteristiche, perché stiamo parlando di un calciatore unico. Lo può sostituire tatticamente, magari dando più “importanza” a Luis Alberto. In questo discorso Sow è perfetto, stiamo parlando – ripeto – di un calciatore moderno. Se fossi in lui non andrei mai al Siviglia, ma andrei di corsa alla Lazio”. 

Nel caso Sow dovesse trasferirsi alla Lazio, secondo te, farebbe un salto di qualità nella sua carriera?

“Si per due motivi. Gioca comunque nel Francoforte, una squadra che due anni fa ha vinto l’Europa League e che nelle scorsa stagione è arrivata agli ottavi di Champions. Alla Lazio farebbe il salto di qualità prima di tutto perché avrebbe come allenatore Maurizio Sarri che secondo me è il miglior tecnico al mondo che insegna calcio. Sow con Sarri passa da segnare 2-3 gol all’anno a farne 6-7. Ciò sarebbe un aspetto positivo anche per la Nazionale elvetica. Come seconda cosa, inoltre, andrebbe in una città in cui si respira calcio 7 giorni su 7: questo al Francoforte non succede. Si ritroverebbe in una città incredibile in cui sei sempre sotto i riflettori, in cui è molto complicato girare per strada indisturbato e se dovesse arrivare per le prime due settimane si parlerebbe solo di lui. Le pressioni sarebbero diverse alla Lazio, su questo non c’è dubbio. Anche nel ruolo, andare a fare il centrocampista nella Lazio di Sarri non è un mica uno scherzo. Ma è anche qui che si vede se un calciatore è incline al salto di qualità. Sarebbe una bella sfida per lui, anche sotto questo punto di vista”. 

Gianlorenzo Di Pinto

Gianlorenzo Di Pinto, classe ’96. Laurea Magistrale in Comunicazione e Culture Digitali. Giornalista e Web Content Editor. Sono appassionato di sport, sociologia, geografia, serie-tv e videogames. Dal 2019 nel giornalismo online. Su TvPlay, inoltre, sono co-conduttore degli approfondimenti settimanali sulla Serie B e Serie C.

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