L’opinionista di Sky e giornalista di Repubblica spiega a Tvplay.it cosa accade con i milioni arabi: “I più grandi del momento restano lì dove sono”
Il calcio arabo tenta di crescere e lo fa attraverso l’acquisto di giocatori importanti, pagandoli fior di milioni, non tanto sul cartellino ma investendo sugli ingaggi. Un fenomeno che ha sorpreso tanti e che sta spiazzando più di qualche squadra e diversi addetti ai lavori sono rimasti sorpresi da questi movimenti, ma per l’opinionista di Sky Paolo Condò non c’è tanto da stupirsi e a Tvplay.it spiega: “Già negli anni passati c’erano stati fenomeni del genere, mi riferisco a tanti anni fa quando in Colombia ci fu una situazione del genere, ma anche negli Usa tra la fine degli anni ’70 e inizio ’80, poi tutto è scemato”.
Non solo, Condò ricorda anche altre esperienze anche piuttosto recenti, più vicine ai giorni nostri: “Ci sono stati gli americani che hanno riprovato, poi è stata la volta dei russi e dei cinesi, qualche caso arabo, ma sporadico e ora hanno ripreso vigore, ma il calcio vero, quello che conta è in Europa e chi ha aspirazioni e ambizioni è qui che resta”. L’analisi di Paolo Condò è spietata per certi versi, ma vera e la sua conclusione è abbastanza netta: “Secondo me non hanno un grande futuro”.
Condò: “Le stelle non vanno in Arabia. Ecco perché Messi ha rifiutato”
Per il giornalista che conosce bene la storia del calcio e tante delle sue sfaccettature, non è sorpreso per quello che sta accadendo ma conosce l’esito e a Tvplay.it prova ad approfondire: “Non è un mistero che i club arabi e soprattutto il governo e i fondi, in questo momento, vanno dove c’è la possibilità di prendere giocatori che dal punto di vista economico sono più deboli rispetto alla Premier o anche alla Spagna dove ci sono realtà come il Real Madrid e il Barcellona. Chi gioca lì, e mi riferisco alle stelle, non va certo in Arabia. Vengono qui da noi perché è possibile essere appetibile dal punto di vista economico”.
Il discorso di Paolo Condò è semplice, ma al tempo stesso reale: “Vanno lì chi ha già dato tanto, come è accaduto in Cina soprattutto, va a guadagnare più soldi ed è lo stimolo che hanno tutti. Mi ha stupito Milinkovic che poteva aspettare, è giovane e poteva crescere ancora tanto, magari andando in un top club europeo, ha preferito i soldi, ma i Mbappè, Bellingham o lo stesso Haaland non ci vanno, ma per me neanche li cercano perché sanno la risposta”. Ora in fila ci sono in attesa Immobile, Zielinski, anche se ha rifiutato, e si racconta anche Lautaro Martinez: “Di questi so poco, ma sono nomi di giocatori che vogliono restare in Europa per vincere trofei e conquistare titoli. Non mi stupisco. Ronaldo è andato lì, ma essendo già Ronaldo. Messi non è andato pur avendo una proposta di tanti soldi, magari ha pensato alla famiglia. Per me come hanno iniziato adesso spendendo a destra e a manca, prendendo tutto quello che si può prendere. Magari non è ancora finita, ma non vedo futuro con giocatori giovani che decidono di andare lì”.