L’idea di una squadra giovane e con l’identità bianconera non decolla, lo dimostra una possibile trattativa di mercato: i dettagli.
Cristiano Giuntoli si è già insediato dietro la scrivania della Juventus ed è pronto ad affondare per alcuni dei suoi pupilli. Tra questi rientra da tempo anche Emil Holm, terzino destro dello Spezia. Lo svedese era un obiettivo del direttore sportivo fin dai tempi del Napoli e con il suo approdo in bianconero potrebbe decidere di portarlo a Torino.
Una trattativa che potrebbe essere facilitata dalla retrocessione in Serie B dei liguri. Il valore di Holm, infatti, si è drasticamente ridotto rispetto ai 10 milioni di euro richiesti fino a qualche mese fa. In ogni caso la Juve vuole spendere il meno possibile e sarebbe addirittura pronta ad inserire come contropartita tecnica il gioiellino della formazione NextGen Dean Huijsen. Sullo sfondo anche l’Atalanta osserva la situazione seppur da una posizione più defilata.
Una trattativa che in realtà molti tifosi bianconeri non hanno accolto nei migliore dei modi. Sì perché il diciottenne difensore olandese è considerato come uno degli astri nascenti del calcio attuale. In molti, dunque, richiedono un suo coinvolgimento più attivo anche in prospettiva prima squadra.
Juventus, i dubbi sul progetto giovani
Nelle intenzioni dei dirigenti della Juventus, però, sembrano esserci visioni differenti. Huijsen, all’interno dell’ambiente bianconero, è considerato come un talento di sicuro avvenire, ma non ancora pronto per entrare in pianta stabile nel giro della prima squadra. Per queste ragioni Giuntoli sarebbe dell’idea di farlo partire in prestito all’interno della trattativa che coinvolgerebbe il possibile arrivo di Holm. Con questo scenario sorgono però nuovamente i dubbi sul percorso che vuole intraprendere la Juventus.
Ormai da mesi si sente parlare del progetto giovani e di voler sfruttare il settore giovanile e la NextGen come un’assoluta risorsa anche e soprattutto per la prima squadra. Eppure, varie volte, l’impressione è che alle parole non siano poi seguiti i fatti. E’ vero che la Juventus ha lanciato tra i grandi i vari Miretti, Fagioli, Soulé e Iling, tutti provenienti dalla seconda squadra, ma in un’ottica di voler tornare quanto prima ad alzare trofei, l’input predominante sembra essere quello di sacrificare i giovani per fare spazio a calciatori più pronti.
Questi scenari impongono dunque delle riflessioni. Da un lato sembra che ci sia l’intenzione di voler trarre il massimo dai ragazzi formati nel vivaio, mentre dall’altro c’è altresì la volontà di tornare a competere e a vincere. La Juventus deve dunque trovare il suo equilibrio, facendo un focus sulle mosse future da intraprendere. D’altronde si sa, quando alla base di tutto c’è poca chiarezza e tanta confusione è poi difficile pensare di alzare l’asticella. Giuntoli dovrà quindi essere bravo a spianare il percorso in un senso o nell’altro, quanto meno per dare finalmente un’identità ad una società che ormai da anni sembra aver smarrito la retta via.