Milan, Pioli accontentato: perchè il tecnico non può più sbagliare. L’allenatore emiliano ha voluto incidere sulle scelte di mercato del club
Quello che sta per nascere è un nuovo Milan. Una squadra che tutti, dalla proprietà ai dirigenti fino allo staff tecnico hanno voluto rinnovare attraverso scelte di mercato coraggiose e in parte anche impopolari. In seguito alla rottura definitiva con l’ex direttore generale Paolo Maldini, che si assumeva in toto il peso delle responsabilità di acquisti e cessioni, è Stefano Pioli ad aver guadagnato posizioni e influenza nelle decisioni da prendere durante la campagna acquisti e cessioni.
A quanto pare dietro alla profonda rivoluzione tecnica in corso, al di là delle indicazioni fornite dal direttore sportivo Moncada, sembra ci sia proprio la mano dell’allenatore emiliano che durante i vari confronti avuti con la dirigenza avrebbe avanzato la richiesta di operare cambiamenti profondi e radicali all’interno della rosa.
In base ad alcune indiscrezioni giunte da chi ha avuto modo di scambiare qualche idea con Pioli pare che il tecnico abbia voluto colmare una lacuna che secondo lui ha penalizzato il Milan nelle sfide più calde della stagione, come ad esempio la doppia semifinale di Champions League contro l‘Inter: la mancanza di fisicità all’interno della rosa. In questo modo di possono spiegare gli arrivi in questa prima parte di mercato di centrocampisti di grande impatto fisico come Loftus-Cheek, Reijnders e quello probabile dell’americano del Valencia, Musah.
Tre elementi di diverse caratteristiche tecniche ma con un elemento in comune: una forza fisica non indifferente che in mezzo al campo si farà sentire. Ora che Pioli è stato del tutto accontentato o quasi, per completare la campagna acquisti manca un esterno d’attacco che sarà acquistato nelle prossime settimane, la prossima stagione sarà vietato sbagliare. Quello che il proprietario Gerry Cardinale ha chiesto al tecnico, arrivato al quinto anno sulla panchina del Milan, è un’annata in cui il Diavolo dovrà recitare un ruolo da protagonista.
I presupposti per vedere un Milan di alto livello ci sono tutti. L’unica incognita è legata forse al tempo necessario a costruire una squadra che per almeno i cinque undicesimi si presenta completamente nuova. Ma Pioli non ha alibi: voleva un profondo rinnovamento dell’organico e così è stato. Ora tocca a lui.
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