Allegri chiamato a dimostrare finalmente tutte le sue capacità. Su di lui, alleggiano gli spettri di Luciano Spalletti e Antonio Conte.
Sedere sulla panchina di un grande club, abituato ogni anno a vincere almeno un trofeo e concorrerne per altri due non è semplice. Scegliere di allenare un club come la Juventus è meraviglioso, perché è una società storica e di grande prestigio ma è altresì rischioso perché si è tenuti a vincere sempre. D’altronde, la filosofia della società bianconera è una: non è importante il bel gioco ma il risultato perché alla fine conta portare a casa la coppa.
Ritornare sul luogo dove si sono vinti 5 scudetti è ancora di più un azzardo e forse, dopo due anni particolari, Massimiliano Allegri lo ha finalmente capito. Le minestre riscaldate, soprattutto nel mondo del calcio non sono mai eccezionali e non sempre portano a grandi risultati. Certo, Lo stesso Lippi nei primi anni 2000 ritornò e vinse di nuovo lo scudetto ma quella era un’altra Juventus e con un altro budget e un’altra storia.
Allegri, occhio a Spalletti e Conte
Da quando è ritornato alla Continassa, il tecnico livornese non è più riuscito a far brillare i bianconeri come in passato. Certo, rispetto alla vecchia squadra, molti campioni non c’erano più e quelli rimasti ormai erano indirizzati verso la fine della carriera. Eppure, era sembrato che proprio Allegri nel primo quinquennio fosse riuscito a dare un qualcosa a quella squadra al di là dell’elevato tasso tecnico del gruppo. In questo secondo biennio, la squadra del livornese ha fatto fatica ad imporsi ed avere un’idea di gioco.
Adesso però, con una società diversa, con un squadra più strutturata e con un direttore sportivo nuovo, non ci sarà la possibilità di commettere ulteriori errori. E non fa nulla che il contratto scade il 30 giugno 2025: nel caso in cui questa squadra dovesse ancora stentare per l’ennesimo anno e dovesse dimostrare di non riuscire a lottare per il titolo, le strade potrebbero dividersi.
D’altronde, quando si ha la possibilità di prendere un allenatore come Luciano Spalletti, fresco di titolo di campione d’Italia con il Napoli, o Antonio Conte, che proprio con la Juventus ha vinto tanto e che conosce bene l’ambiente, è normale pensare ad un cambio in caso di ennesimo fallimento sportivo. Dunque, momento particolare per il tecnico livornese che, mai come in questo caso, dovrà dimostrare tutta la sua bravura e plasmare un gruppo con l’auspicio di poter lottare sin dall’inizio per i primi posti della classifica.