Lotito ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport, parlando non solo di sé e della sua Lazio, ma anche di Immobile, corteggiato da club arabi
L’anno prossimo, la presidenza di Claudio Lotito alla Lazio compirà 20 anni. Due decadi in cui l’imprenditore ha fatto sempre parlare di sé, dentro e fuori dal mondo del calcio. Ma nelle quali ha anche fatto in modo che il club biancoceleste riuscisse ad arricchire la propria storia con nuove importanti pagine.
E lo stesso dovrà cercare di fare dalla prossima stagione, che potrebbe rappresentare una ripartenza. Non ci sarà più infatti Igli Tare, longa manus del presidente e capace di incredibili intuizioni sul mercato, a ricoprire il ruolo di ds. Resterà Maurizio Sarri, reduce da un secondo posto che evidenzia comunque un trend in crescita nelle prestazioni della squadra.
Motivo per il quale, ha detto Lotito in un’intervista al Corriere dello Sport, è disposto ad accontentarlo. “Ho chiesto che indichi non dei nomi, ma delle posizioni da coprire, le sue esigenze tecnico-tattiche. I giocatori li scelgo io“. Tra di loro non ci sarà più, come risaputo, Sergej Milinkovic-Savic, venduto all’Al Hilal per una cifra intorno ai 40 milioni. I tifosi, tuttavia, sperano che la rotta verso l’Arabia non attiri anche il capitano e goleador Ciro Immobile. Un tema sul quale, per la verità, il numero uno della società è stato chiaro è conciso.
Lotito a cuore aperto, dal decreto “salvacalcio” al futuro di Immobile
“Sono circondato da masochisti, non sappiamo vendere il prodotto“, ha chiarito in merito alle difficoltà dell’assegnazione per i diritti tv in Serie A. “Aurelio (De Laurentiis) dice che è tutta una , m***, e gli altri lo seguono. Secondo me abbiamo grandi potenzialità, invece”. Poi ancora: “Il nostro è il calcio del ‘mors tua, vita mea’, mentre io ho sempre lavorato per il sistema. Se non mi fossi battuto per far passare il decreto “salvacalcio” e non “salva-Lotito”, tutto lo sport italiano – e non solo il calcio – sarebbe fallito“.
Su Immobile, che intanto si allena in ritiro, il presidente non sembra voler mollare. Per lui è “come un figlio”, aveva già detto, di cui privarsi solo a determinate cifre. Più di qualche voce insiste sul fatto che il giocatore di Torre Annunziata stia riflettendo sulle proposte (due biennali da 35 milioni per lui) arrivate da Al-Shabab e Al-Wehda. Lotito, però, glissa. Forse per sincerità, forse per scacciare la paura di dover salutare il suo giocatore simbolo: “Gli arabi su Immobile? Non mi ha detto nulla nessuno“. Dunque, come si suol dire in questi casi, ai posteri l’ardua sentenza.