Calcioscommesse che continua ad investire ancora una volta la Premier League con un nuovo giocatore che viene coinvolto.
Il calcio e le scommesse, due mondi che ogni tanto si intrecciano salvo poi ricordarsi che insieme non possono stare, per poi ritornare insieme. Questo perché, insieme, riescono a produrre milioni di introiti che ai club piacciono tanto e a cui nessuno vuole realmente rinunciare. Un dilemma, soprattutto per quei club che sono alla ricerca di nuovi introiti. Un problema, per quelle Federazioni e quei governi che provano a risolvere altri problemi collaterali. Peccato che però in Premier League invece dovranno rinunciarvi eccome perché ormai si è deciso di intraprendere tale direzione e indietro non si andrà.
Ebbene sì, a partire dalla stagione 2025/26 i club inglesi di Premier League non potranno più apporre marchi collegati ad aziende di scommesse sportive. Una decisione presa dalla stessa Lega calcio su spinta del Dipartimento nazionale Cultura, Media e Sport, che ha come obiettivo principale quello di combattere la ludopatia. Una soluzione che dovrebbe portare ad un freno in questo settore, che coinvolge a volte anche i tesserati che, in un modo o in un altro, si trovano anche ad infrangere le regole pur di giocare.
Calcioscommesse, nuovo terremoto in Premier League
Difatti, il calcioscommesse in Premier League da anni sta creando dei seri problemi e dei danni d’immagine non poco rilevanti, proprio a causa di quei giocatori che non rispettano le leggi in vigore. Ad esempio, in questa stagione, è stato squalificato per otto lunghi mesi Ivan Toney per non aver rispettato le regole sulle scommesse. Una violazione che aveva spinto la FA ad usare il pugno duro, nella speranza di dare un esempio chiaro a tutti gli altri tesserati.
A quanto pare, questa squalifica potrebbe non bastare. Secondo quanto viene riportato dal quotidiano spagnolo ‘Mundo Deportivo’, Harry Toffolo , giocatore del Nottingham Forest, è stato accusato di cattiva condotta per aver violato in 375 occasioni il regolamento delle scommesse tra il 22 gennaio 2014 e il 18 gennaio marzo 2017. Adesso il calciatore avrà tempo fino a mercoledì 19 luglio prossimo per difendersi dall’accusa, nella speranza di non beccarsi una maxi squalifica vista l’entità dell’accusa.
Dunque, sono tempi molto bui in Premier League dove forse, tra una stretta alle partnership commerciali e delle squalifiche pesanti ai calciatori, si potrebbe finalmente giungere ad una conclusione di un problema serio come quello del calcioscommesse. Una problematica che genera di solito altri problemi e che ha ripercussioni anche all’interno della stessa società.
