Scuffet ha cambiato tante squadre negli anni, ha fatto tanta esperienza ma adesso finalmente sta per tornare nel campionato italiano.
Esordire a soli 17 anni in Serie A non è una cosa da tutti e soprattutto, non è un qualcosa di semplice da fare. Disputare poi un’ottima gara, con tutti gli occhi addosso perché tutti ti vedono come un predestinato, rende il tuo esordio ancora più complicato. Se però lo superi, allora la strada dovrebbe essere leggermente in discesa. Questo è quello che hanno provato quando hanno avuto il privilegio di esordire nel massimo campionato italiano.
Questo è forse ciò che ha provato Simone Scuffet quando, nel lontano 1° febbraio 2014, Francesco Guidolin, decise di farlo esordire da portiere titolare dell’Udinese contro il Bologna, complice l’infortunio di Brkic. In quell’occasione, i friulani si imposero per 2 a 0 fuori casa e da lì, iniziò la stagione del giovane portiere, che tutti paragonarono a Buffon. Prestazioni eccezionali, che attirarono addirittura l’attenzione dell’Atletico Madrid.
Scuffet, dall’Udinese al Cagliari
Diventare un grande calciatore non è mai semplice. Bisogna allenarsi tanto, non perdere mai l’obiettivo e dare sempre il massimo in qualsiasi momento. Dimostrare di essere un professionista integerrimo dove, la cura del proprio corpo e le grandi prestazioni, sono al primo posto rispetto alla gloria personale. Sarà stato questo o altro ma la carriera del portiere classe ’96 purtroppo non è mai realmente decollata. Una serie di prestiti, che lo hanno poi riportato in alcune circostanze sempre ad Udine, per non ritornare mai più ad esser quel portiere promettente di cui tutti si erano innamorati.
Kasimpasa, Spezia, Apoel fino al Cluj con cui nella passata stagione ha affrontato anche la Lazio in Conferance League. Una carriera passata a girovagare, nella speranza di riuscire a dimostrare tutto il suo valore. A distanza di due anni, Scuffet sta per tornare finalmente in Serie A dalla porta principale. A dargli un’occasione è il Cagliari di Claudio Ranieri.
Un club neopromosso, ma che conosce molto bene il massimo campionato italiano e con un tecnico molto esperto e che sicuramento, con la sua esperienza e il suo carisma, potrà finalmente far emergere le qualità tecniche del portiere friulano che per anni tutti quanti hanno atteso. D’altronde, se solo nove anni fa Guidolin decide di lanciarlo da titolare a 17 anni, un motivo ci sarà stato ed è quello che il ragazzo ha delle qualità che può e deve ancora esprimere del tutto.