Retegui in Serie A? Il Genoa pensa a fare il primo passo per portarlo in uno dei top cinque campionati: ecco perché la nazionale farebbe un affare.
La stagione 2023-24 è stata per Retegui quella della consacrazione: il Commissario Tecnico Roberto Mancini lo ha preso sotto la sua ala protettiva e ha deciso di puntarci, naturalizzandolo e lanciandolo in nazionale maggiore.
Lui si è fatto subito trovare pronto, con la rete contro l’Inghilterra al debutto e poi la marcatura a Malta, che gli ha permesso di siglare due gol in due gare giocate, ripagando in tal senso la fiducia del CT.
Ma la stella di Mateo ha iniziato brillare anche senza maglia azzurra addosso: in patria, con la casacca del suo Club Atletico Tigre, ha segnato 11 reti in 1821 minuti, tenendo una media realizzativa pari a due marcature ogni tre match disputati.
Il momento del grande salto: perché proprio il Genoa?
E così il Genoa, neopromosso in Serie A, ci starebbe seriamente facendo un pensierino: un po’ perché l’idea di un Grifone argentino stuzzica non poco la mente della società e un po’ per gli ottimi rapporti fra i rossoblù e il Boca Juniors, proprietario del cartellino del ragazzo.
Perché Genoa e Argentina, hanno una tradizione lunga più di un secolo; per l’esattezza 110 anni fa, quando il Boca venne fondato da un gruppo di genovesi, centrali a tal punto da dare alla compagine sudamericana il soprannome di Xenezeis (genovesi).
Da quel momento in poi, si è creato un immaginario filo indissolubile, con calciatori come Boselli, Palacio, Figueroa,ma soprattutto Hernan Crespo e Diego Milito, tutti in rossoblù e tutti argentini.
E Retegui, a tal proposito, sarebbe di fatto il nome ideale per continuare la tradizione: la società aveva promesso a Gilardino una punta già prima dell’inizio della preparazione estiva (start fissato a dopodomani), ma per evitare di fare le cose velocemente e male, si è preferito lavorarci in modo più dettagliato.
Se l’obiettivo del Grifone è una salvezza tranquilla, Retegui sarebbe l’uomo giusto che potrebbe far bene a tutti: le convocazioni da parte di Mancini hanno fatto capire al ragazzo le qualità che possiede, ma adesso la decisione sul suo futuro spetta al classe ’99: è difficile che rimanga nei 25 convocati qualora non riuscisse ad arrivare in Europa e, nonostante non sia un nome top, quello del Genoa garantirebbe ugualmente una chance non da sottovalutare per l’italo-argentino.
L’attaccante ha 24 anni, quindi teoricamente sarebbe già in ritardo sul ruolino di marcia: è un centravanti rapido e veloce, scaltro realizzatore, ma allo stesso modo forte fisicamente. Bravo in area di rigore, cinico a tu per tu con il portiere, è capace anche nei colpi di testa.
Osservandone le statistiche, il calciatore, nonostante abbia le caratteristiche che lo rendono, al più, un centravanti poco mobile, ad onor del vero svaria su tutto il fronte offensivo, presenziando maggiormente in area di rigore (come ovvio che sia) ma molto spesso facendosi vedere fuori area.
Evitare di andare subito in un grande club, che gli darebbe inevitabili pressioni, potrebbe essere per il giocatore un tassello intermedio, spesso obbligatorio nella carriera di molti, che gli permetterebbe di mettersi in mostra senza dover necessariamente andare all-in.
E non è abbastanza: giocare in Italia e farlo da titolare consegnerebbe fra le braccia di Mancini l’occasione di vederlo più da vicino, per renderlo sempre di più sicuro sulla scelta fatta quando decise di lanciarlo al mondo intero.