Luca Marelli boccia completamente la riforma sul fuorigioco: l’ex arbitro ha spiegato i motivi del suo dissenso in esclusiva a TVPlay.
Il regolamento del calcio è in continuo aggiornamento ma in questo caso invece di andare avanti si torna indietro. La possibile riforma sul fuorigioco sta facendo discutere e dividere i tifosi perché più che un passo verso il futuro sarebbe un ritorno al passato. Il vecchio concetto di “luce” è stato superato da diversi anni e invece improvvisamente potrebbe tornare a rivoluzionare il gioco.
Negli ultimi tempi il calcio ha fatto progressi sotto tanti aspetti, principalmente abbracciando la tecnologia nel segno della modernità. Nonostante alcuni siano ancora contrari è innegabile come il VAR sia ormai diventato indispensabile per dare un supporto importante all’arbitro durante le partite.
In particolare è diventato una “scienza esatta” per il fuorigioco che, a parte casi limite come quello quest’anno di Candreva (dove però c’è comunque stato un errore umano), non si può più sbagliare. Una delle poche situazioni oggettive continua comunque a creare polemiche e anche in questo senso la FIFA ha dato il via libera al cambiamento proposto da Arsene Wenger ovvero che l’offside andrebbe fischiato solo se tutto il corpo dell’attaccante fosse oltre la linea dell’ultimo uomo.
La sperimentazione del “nuovo” modo di interpretare il fuorigioco è già partita coinvolgendo proprio l’Italia, precisamente nella categoria Under 18 (dove i risultati sarebbe stati soddisfacenti) e adesso raggiungerà i campionati giovanili in Olanda e Svezia. Un test che Luca Marelli però spera fallisca e non si estenda a tutti i livelli per una serie di motivi.
L’ex arbitro di Serie A, durante la nostra intervista, ha fatto subito capire il suo punto di vista: “Sono totalmente sfavorevole. Quando nel 2007 hanno abolito il concetto di luce, ho tirato un sospiro di sollievo perché era sostanzialmente impossibile da applicare. Un conto è vedere un giocatore in fuorigioco con una parte del corpo qualunque, un altro è vedere la luce dalla testa ai piedi”.
Insomma la regola complicherebbe il lavoro degli assistenti: “In Serie A funzionerebbe perché c’è il SAOT (il fuorigioco semiautomatico) che può tranquillamente ricostruire la posizione dei giocatori e vedere anche la differenza di un centimetro con l’ultimo difendente. Il problema nascerebbe dalla Serie B alle categorie inferiori dove non ce questa tecnologia e si creerebbe il caos totale perché gli assistenti dovrebbe riabituarsi e soprattutto sarebbe molto più complicato da individuare. Si passerebbe dalle certezze di oggi all’intuito di domani, mi auguro non sia approvata perché ci siamo già passati e non ha funzionato”.
Secondo Marelli non diminuirebbe nemmeno le polemiche: “Non capisco il motivo perché una regola che funziona benissimo voglia essere messa in discussione. Si sposterebbe soltanto il problema più avanti, adesso ci si lamenta di un fuorigioco di una punta del piede domani ci si lamenterebbe di una rete convalidata per un tacchetto che renderebbe regolare la posizione di un giocatore”.
Inoltre si andrebbe incontro a un’altra conseguenza negativa: “Le squadre sarebbero molto più prudenti con la luce, il rischio è che il loro baricentro sia più basso assumendo un atteggiamento più difensivo. Non è detto che ci sarebbero più gol e spettacolo”.
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