Tommaso Ghirardi, l’imprenditore che inizialmente riuscì a non far fallire il Parma ma che poi, portò purtroppo alla stessa fine.
Chi ama il calcio o lo segue anche solo per passione, non potrà mai dimenticare gli anni in cui Tommaso Ghirardi era alla guida del Parma. Era il 2006, quando l’imprenditore bresciano acquista la società in compartecipazione con Angelo Medeghini e Banca Monte Parma. Era la fine dell’amministrazione controllata di Enrico Bondi e per gli emiliani si prospettava una nuova era. Ormai l’epoca Tanzi era archiviata, dimenticata e tutti si auspicavano un nuovo e brillante inizio.
In effetti, appena arrivato esonerò Pioli e prese Claudio Ranieri: una scelta azzeccata, perché insieme all’arrivo di Rossi dal Manchester United, riuscì a centrare l’obiettivo stagionale anzitempo. Una salvezza insperata, che diede slancio per la stagione successiva e quelle altre ancora. Certo, c’è stato anche l’anno in Serie B ma anche poi la salita in A e l’ottavo posto con Guidolin in panchina. Ottimi risultati che Parma sognava da troppo tempo.
Il tutto però inizia a crollare a termine della stagione 2013-2014 quando, la squadra allenata da Roberto Donadoni, termina al sesto posto in campionato. Una posizione che voleva dire Europa League ma che, per la mancata ottemperanza dei pagamenti IRPEF, non ci fu la concessione della UEFA e al suo posto vi andò il Torino. Da quel momento, iniziò il periodo nero di Ghirardi e del Parma stesso, che portò alla successiva vendita del club alla società cipriota Dastraso per poi passare nelle mani di Manenti, fino al fallimento della società stessa.
Sono passati nove lunghi anni da quei bruttissimi momenti eppure, Tommaso Ghirardi, se li ricorda ancora. Nonostante ciò, c’è chi pensa possa ritornare nel mondo del calcio e magari, acquistare le quote di maggioranza del Brescia. Proprio in merito a tale argomento, l’ex Presidente del Parma, a ‘Brescia Oggi’ ha detto: “Al momento non ho interesse a rientrare nel calcio. Non ho mai voluto parlare di questa vicenda, ma sono stato molto ferito di quel che è avvenuto a Parma. Non intendo essere presuntuoso, ma questo mondo non mi appartiene più. Certe vicende mi hanno segnato a livello personale e familiare. Sono ancora troppo segnato dalle accuse che mi sono state mosse. Alla fine sono risultate quasi tutte infondate, le altre lo saranno a breve. So bene quello che ho fatto e soprattutto conosco quanto è successo nel calcio negli anni successivi”.
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