Giuntoli e Allegri, gli opposti si attraggono: da rivali a complici nella Juve che verrà, una telefonata per sotterrare l’ascia di guerra.
Allegri ascolta, Giuntoli dispone. Il copione è chiaro. Il tecnico bianconero vuole organizzazione e tranquillità: l’ha lasciato intendere alla dirigenza appena finito il campionato. La Juve per rinascere ha bisogno di calma dopo gli scossoni degli scorsi mesi. Una situazione che va aggiustata dalle prime battute, quando ancora nessuno fa caso a quello che succede. In questo contesto si colloca la telefonata di Giuntoli, nuovo capo dell’area sport della Juve, che venerdì scorso ha alzato la cornetta e disturbato il tecnico bianconero ancora impegnato a ricaricare le batterie.
Pile che devono trovare la giusta intensità in poco tempo, per questo la chiacchierata con il nuovo uomo mercato della Vecchia Signora è stata provvidenziale. TuttoSport sottolinea che il mercato, paradossalmente, è stato l’argomento meno dibattuto tra i due. Poche parole: “Sono qui e voglio sostenerti”. Tradotto: Giuntoli toglierà alcune castagne dal fuoco al tecnico toscano. Significa che Allegri tornerà a fare l’allenatore a tempo pieno, senza ricoprire altre mansioni gestionali, come il rapporto con i media, che Elkann gli aveva affidato durante il “terremoto istituzionale” dei mesi scorsi.
Ciascuno al proprio posto, quello di Allegri è in panchina e da nessun’altra parte. Non vuol dire che non parlerà più alla stampa, significa che non affronterà più direttamente scenari societari. Anche in pubblico. In parole povere: tornerà ad avere la libertà di dire “Io non so niente, parlate con la società” quando l’argomento è più scabroso del solito. La società – in ambito di rappresentanza – in questo caso sarà Giuntoli che farà da raccordo fra Scanavino e Ferrero e il resto del mondo Juve.
Così è deciso, senza ripensamenti: almeno per ora perchè Giuntoli ha intenzione di buttarsi a capofitto in questo nuovo progetto. La possibilità di ricominciare a disegnare proprie idee su un foglio bianconero. Prima, però, servono le fondamenta: uno fra Chiesa, Bremer e Vlahovic dovrà partire per fare cassa. Questa è la prima certezza condivisa dal duo Giuntoli-Allegri che da strana coppia sta diventando certezza. “Scurdammece ‘o passato”, dicono a Napoli, la lingua che fino a poco tempo fa parlava Giuntoli. Ora dovrà imparare il piemontese, ma con il concetto di “Suma bin ciapà” – siamo presi bene – comincia a familiarizzare. Il tempo di una telefonata per dirsi addio (con De Laurentiis), ma anche benvenuto. La magia comincia premendo un tasto che, stavolta, al contrario di altre, non è (più) dolente.
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