Il difensore centrale sudcoreano è un nuovo calciatore del Bayern Monaco ma il suo addio è agrodolce: ecco il motivo.
Una stagione per la consacrazione. Al difensore del Napoli Kim Min-jae sono bastati 339 giorni per prendersi la scena e volare in uno dei migliori club del mondo. La cessione al Bayern Monaco del centrale può lasciare l’amaro in bocca ai passionali tifosi partenopei anche se porterà nelle casse del club una lauta plusvalenza.
Si sa, il calcio moderno è questo. Kim aveva fin da subito stretto un legame unico e indissolubile con la piazza napoletana che, a sua volta, lo aveva eretto a nuovo idolo. D’altronde è così: chi in campo è un lottatore nato non può che essere apprezzato. Ma nel suo caso non si è trattato solo di questo. E’ più probabile che l’unione tra una cultura tanto differente come quella sudcoreana e il suo amalgamarsi al meglio con il patriottismo napoletano abbia fatto la differenza.
E’ questo essersi sentito subito in famiglia, nonostante la lontananza dal proprio paese d’origine, ad aver giocato un ruolo cruciale. Ed è più probabile che ai tifosi possa mancare questo aspetto, anche se Kim ha dimostrato di essere un signor difensore, capace di prendersi sulle spalle la pesante eredità lasciata da Koulibaly.
Kim, perché il suo addio non è così negativo
Diligenza e rispetto. Kim si presentò così a Napoli. Testa bassa, piedi per terra, mentalità e voglia di lavorare tipica di chi arriva dai paesi orientali. Un plus che ha trovato fin da subito il gradimento della passionale piazza napoletana, amante del calcio fino al midollo. E lui non ci ha messo tanto a ripagare l’affetto. Giornata dopo giornata ha convinto tutti a suon di contrasti, interventi puntuali e chiusure precise. Un repertorio completo che ha cominciato ad attirare le mire anche dei top club europei.
E così è stato. Il Bayern Monaco l’ha convinto a cambiare aria. In Germania non troverà il sole, la pizza o il calore della gente, ma con la sua dedizione al lavoro saprà ambientarsi fin da subito ai meccanismi e alla mentalità tedesca. E il Napoli, intanto, tra un boccone amaro e il sorriso compiaciuto di chi ha scoperto l’ennesimo grande calciatore, si sfrega le mani prendendo atto della plusvalenza importante che metterà a bilancio: oltre 31 milioni di euro.
Arrivato dal Fenerbahce per circa 18, Kim saluterà Napoli dopo appena un anno per 50 milioni. In questo intervallo di tempo, che è sembrato in realtà immenso, il Napoli ha guadagnato ogni giorno poco meno di 93mila euro. Insomma, un’entrata che nel calcio moderno fatto non solo di sentimenti (ahinoi) ma anche di bilanci, da un lato può far sorridere. Un’eredità in tutti sensi che Kim ha lasciato alla piazza napoletana, oltre agli splendidi ricordi sul campo che vivranno sempre nella passione dei tifosi.