La Fiorentina riprogramma la stagione dopo le due finali di coppa perse. Ecco da chi passa il futuro della compagine gigliata.
Da tutto a niente, con queste semplici quattro parole potremmo descrivere la stagione appena conclusa dalla Fiorentina.
Talmente tanto amara da convincere Vincenzo Italiano a non lasciare Firenze, riprovandoci di nuovo. Perché per raggiungere l’Europa league sarebbe bastato vincere la Coppa Italia in finale contro l’Inter, oppure trionfare nella gara contro il West Ham di Conference league.
Una delle due partite avrebbe dato l’accesso alla seconda competizione europea più importante, oltre che avrebbe fatto alzare al cielo al capitano gigliato un trofeo a più di vent’anni dall’ultima volta. Invece nulla, perché i viola perdono entrambe le partite.
E da qui si ricostruisce la Fiorentina di Vincenzo italiano, alla disperata ricerca di una punta. Si parte da Boulaye Dia, riscattato dalla Salernitana e oggi valutato 25 milioni di euro.
Con le stagioni sottotono di Jovic e Cabral, molti punti sono stati lasciati per strada per la scarsa vena prolifica della compagine toscana. Per questa ragione arrivare al cartellino di un attaccante prolifico potrebbe svoltare la prossima annata.
L’alternativa è l’angolano Nzola dello Spezia, che costa certamente meno, anche a fronte della retrocessione dei liguri, ma che ha molta più concorrenza.
Al momento l’unico calciatore nuovo è Sabiri, acquistato dalla Sampdoria già sei mesi fa ma lasciato in prestito per giocare in blucerchiato.
Al contrario, con le valigie in mano, c’è Amrabat che però dovrà portare un’offerta da 30 milioni di euro se vorrà essere liberato da Commisso.
Quindi l’ultimo nome in lizza al momento è quello di Lukebakio. Il centravanti belga dell’Herta Berlino costa solamente 10 milioni di euro: i tedeschi sono retrocessi in serie B e l’attaccante classe 97 vai in scadenza giugno 2024.
Per condizioni e possibilità, pare essere l’acquisto più low cost possibile, che però garantirebbe una buona base realizzativa, considerando anche le 11 gol messi a segno in questa stagione di Bundesliga nella quale la compagine capitolina ha fallito su tutti i fronti.
C’è poi un nome esotico, per concludere, quello di Albert Guðmundsson del Genoa, che ha aiutato i suoi in questa stagione accentrare la promozione in serie A, con le 11 reti totalizzato in 36 partite.
È un classe 97, probabilmente in ritardo sul rullino di marcia, che potrebbe far comodo ai viola ma che per poca esperienza rischierebbe di aggiungersi ai vari Saponara (a cui non è stato rinnovato il contratto), Sottil, Kouame e Brekalo, che al momento fanno parte della rosa di Vincenzo Italiano ma che non hanno mai spiccato come gli si chiedeva.
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