Fabregas decide di lasciare il calcio giocato ma rimane all’interno del Como con un nuovo ruolo, avviando così la carriera da allenatore.
Quando giungi all’età di 36 anni ed hai vinto ben 17 trofei, tra cui una Coppa del Mondo e tra i vari campionati europei più importanti, è normale decidere porre fine alla propria carriera da calciatore professionista. E’ quello che avrà pensato Cesc Fabregas che ormai, innamorato del progetto Como, ha deciso di intraprendere un’altra strada e di trasmettere la sua saggezza e la sua esperienza calcistica non più dal rettangolo verde di gioco.
Certo, l’ebbrezza, la sensazione che si prova nel disputare una partita è completamente diversa da quando quella gara la si guarda dalla tribuna. Conquistare una vittoria in campo, magari con un tuo gol o un tuo assist, ha un sapore diverso rispetto a quando ci si siede dietro ad una scrivania e si ricopre il ruolo di dirigente. Ma il tempo però passa per tutto e questo lo spagnolo lo ha capito subito, puntando su altre soluzioni.
A darne l’annuncio, è stato lo stesso spagnolo sul proprio account Instagram: “Con grande tristezza è arrivato il momento di appendere le scarpe al chiodo. Conserverò ogni momento, dai primi giorni al Barcellona, all’Arsenal, di nuovo in blaugrana, al Chelsea, al Monaco e infine al Como. Dalla Coppa del Mondo, agli Europei, le vittorie in Inghilterra, Spagna, la conquista di trofei europei: è stato un viaggio che non dimenticherò mai. A tutti coloro che mi hanno aiutato, i miei compagni di squadra, gli allenatori, i direttori, i presidenti, i proprietari, i tifosi e il mio agente; a tutta la mia famiglia, dai miei genitori a mia sorella, mia moglie e i miei figli, che mi hanno sempre dato consigli e che sono sempre stati una guida; ai miei avversari con cui ho condiviso grandi battaglie in campo: grazie per avermi reso più forte. Ho tantissimi ricordi indelebili e trovato amici lungo il cammino, anche solo per questo ne sarebbe ugualmente valsa la pena” .
Un messaggio meraviglioso, che prosegue, facendo comprendere anche quale sarà il suo futuro: “Ho anche imparato tre lingue, sono cresciuto e maturato nel corso dei miei viaggi. Ho vissuto esperienze a cui non avrei mai pensato di poter anche solo arrivare vicino, nemmeno in un milione di anni. Ma non sono triste, perché sto per incominciare un nuovo percorso: allenare la squadra B e Primavera del Como 1907. Un club e un progetto di cui non potrei essere più entusiasta. Questa squadra ha conquistato il mio cuore dal primo minuto, ci siamo incontrati nel momento perfetto della mia carriera. Darò tutto me stesso in questa nuova avventura. Quindi, dopo 20 incredibili anni ricchi di sacrifici, gioia e passione è arrivato il momento di ringraziare di nuovo e salutare lo sport più bello del mondo”.
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