De Zerbi continua a far parlare di sé dopo la sua grande annata al Brighton e con le sue idee innovative, sta conquistando tutti.
Quanto tempo è passato dalla prima panchina al Foggia o dalla prima panchina in Serie A con il Benevento o con il Palermo. Squadre con cui De Zerbi è riuscito a far divertire, a costruire gioco, a far emergere calciatori e, in certi frangenti, anche a far credere di poter ottenere dei risultati importanti. Già con quei tre club, si intuiva che sarebbe potuto diventare un grande allenatore. Poi arrivò l’occasione chiamata Sassuolo: una società sana, fatta di principi e fondata su una squadra giovane e che voleva ritornare ai fasti del 4-3-3 di Di Francesco.
Con De Zerbi il club emiliano è riuscito a riemergere di nuovo, a ricostruire un nuovo progetto tecnico, a lanciare in orbita calciatori giovani e interessanti come Locatelli e a dare nuovo lustro ad un Berardi che ultimamente l’aveva perso. Un cammino stupendo, che l’ha portato ad ottenere la chiamata dello Shakhtar Donetsk, con cui però non ha potuto finire quello che aveva iniziato per via di una guerra assurda che ancora perdura da tempo.
La bravura del tecnico bresciano ormai era risaputa e con l’arrivo di Potter al Chelsea, al Brighton serviva un tecnico che riuscisse a far risollevare squadra e ambiente. E De Zerbi non solo è riuscito a ridare fiducia, ma anche gioco, compattezza, sfrontatezza e voglia di combattere, al punto di arrivare al sesto posto in Premier League. Un successo per il club inglese, e per un tecnico italiano che ha conquistato tutti per il suo splendido gioco.
Un risultato eccezionale, che lo ha portato ad essere accostato a vari club di Serie A. Proprio in merito ad un suo ritorno in Italia, il tecnico bresciano a margine del Premio Maestrelli in svolgimento a Montecatini Terme, ha detto: “Vorrei tornare in Italia in futuro. Non so quando, fra uno, due, cinque anni, non troppi perché fare questo lavoro ti brucia il cervello e ho già dieci anni di carriera. Vedremo, è un mio obiettivo ma non una necessità assoluta. Vorrei continuare a lavorare come ho fatto negli ultimi anni, divertendomi“.
Tra i tanti club accostati a lui, c’era il Napoli neo campione d’Italia. Su tale accostamento l’attuale tecnico del Brighton ha detto: “Il Napoli mi voleva al posto di Spalletti? Questo non lo so, so che Spalletti ha fatto un lavoro strepitoso, non ha sdoganato il fatto di essere un grande allenatore perché ha vinto, lo era già prima alla Roma e all’Inter. Quest’anno ha vinto, quindi ha messo il sigillo, ma lo ha fatto per chi è condizionato da un trofeo o meno, però è sempre stato un grande allenatore. Il Napoli, anche per me che lavoravo all’estero, è stato un motivo di orgoglio perché ha fatto un calcio eccellente“.
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