Nella giungla del calciomercato a volte l’esperienza può fare la differenza anche più dei soldi. Marotta a questo punto deve solo attendere.
Il calciomercato non è neanche partito ufficialmente, ma i colpi non si sono fatti attendere. Grazie ai milioni che arrivano dall’Arabia Saudita e quelli che arrivano dalla Premier League, anche i top club di Serie A possono fare progetti ambiziosi e hanno un maggior potere d’acquisto. In quest’ambito però conta tanto anche l’esperienza, dunque la differenza tra vecchie volpi e “giovani” pretenziosi può manifestarsi in tutta la sua evidenza molto presto. Nella fattispecie c’è una trama che può svilupparsi e che si rivelerebbe l’ennesimo clamoroso autogol del Milan in questo momento. Inoltre a rendere ancora più amara la questione dal punto di vista dei rossoneri ci sarebbe che ad uscirne favoriti sarebbero i cugini dell’Inter.
Il confronto tra Milan e Inter in questo momento è più impietoso di quello che c’è stato sul campo nelle semifinali di Champions League. La differenza è tutta nelle dirigenze e la gestione di esse, con i nerazzurri che nonostante debiti e bilancio non proprio sanissimo puntano campioni, mentre il Milan dei conti a posto si mette nei guai con scelte nel migliore dei casi decisamente discutibili.
Dalla cacciata di Maldini alla cessione di Tonali, chi credeva che RedBird attraverso Furlani avesse un piano d’azione e le capacità per compierlo si sta velocemente ricredendo. Quello che non tutti i tifosi hanno capito invece è che con le sue mosse il Milan sta letteralmente contribuendo non solo ad indebolirsi, ma anche a rafforzare la stessa Inter.
Il primo smacco che ha gettato le basi di un beffa non singola, bensì doppia, è l’affare Marcus Thuram. Il francese infatti era un affare fondamentale per più di un motivo, in primis perché il Milan deve letteralmente rifondare l’attacco, quindi un colpo di livello internazionale a zero era un’occasione da non lasciarsi sfuggire. Soffiando Thuram al Milan però Marotta si è assicurato un vantaggio incolmabile anche sulla corsa ad un grande centrocampista come Frattesi o Milinkovic-Savic, posizione in cui il Milan doveva necessariamente intervenire già con l’infortunio a Bennacer, figuriamoci dopo la cessione di Tonali.
Ora quindi il Milan sarà costretto a depauperare il patrimonio acquisito dalla cessione del centrocampista lodigiano in più acquisti di cui con ogni probabilità nessuno in grado di far fare un vero salto di qualità, sempre che l’algoritmo non tiri fuori qualche coniglio dal cilindro. A risultare più inquietante però è un altro scenario, quello legato agli affari da chiudere col Chelsea.
Il Milan starebbe sul punto di chiudere per Loftus-Cheek a circa 20 milioni, la stessa cifra per cui ci si potrebbe incontrare per Pulisic, coi rossoneri che offrono 18 e il Chelsea che chiede 25. Parallelamente l’Inter spinge per il prestito di Lukaku, mentre il Chelsea vuole almeno 40 milioni. Gli stessi 40 milioni che però se arrivassero dal Milan per i 2 esuberi blues sopracitati metterebbero la dirigenza londinese nelle condizioni assecondare molto più facilmente la richiesta di prestito dell’Inter per il bomber belga. Morale della favola: per avere Lukaku Marotta deve solo sedersi sulla riva del Tamigi e aspettare che Furlani vada a fare “affari” col Chelsea.
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