La CT Milena Bartolini ha spiegato in conferenza stampa i motivi dell’esclusione della bandiera Sara Gama: le sue parole.
Dal 2006 ad oggi è stata costantemente convocata con la Nazionale maggiore azzurra femminile. Insomma, un vero e proprio pilastro. Sara Gama ha infatti collezionato oltre 130 presenze, indossando più volte la fascia da capitano. Ma nonostante un palmares del genere, la classe ’89 non è riuscita ad ottenere il pass per la convocazione ai prossimi Mondiali che prenderanno il via il 4 luglio e che si disputeranno in Nuova Zelanda.
Una scelta che ovviamente ha colto di sorpresa sia la 34enne triestina che gli appassionati di calcio femminile. La Gama è stata dunque esclusa dalle 32 convocate della CT Milena Bartolini e ha voluto esprimere tutta la sua delusione con un messaggio apparso sui canali social. In particolare non le sarebbero piaciute le tempistiche con la quale le è arrivata la comunicazione.
“Nutro da sempre grande rispetto dei ruoli e, da professionista, accetto la scelta della Commissaria Tecnica, nonostante l’amarezza di queste ore difficili per le modalità e i tempi con cui questa decisione mi è stata comunicata. Con questo bagaglio e con questo spirito mi ero preparata per poter dare il mio ultimo contributo da capitana alla Nazionale. Purtroppo, non sarà possibile”.
In occasione dell’inizio del ritiro pre Mondiale in Nuova Zelanda, la CT Milena Bartolini è intervenuto in conferenza stampa e ha dovuto rispondere ad alcune domande. La più spinosa, ovviamente, riguardo la mancata convocazione di una bandiera come Sara Gama. “Voi pensate che possa aver fatto una scelta così importante a cuor leggero? È stato molto difficile, ma è il mio ruolo. Ho il diritto ed il dovere di fare le scelte che ritengo migliori per il movimento. Il motivo è prevalentemente tecnico-tattico e fisico, nella prospettiva di fare il Mondiale al meglio. Ci sono delle giovani che stanno crescendo e che credo siano più avanti. A Mondiale concluso vedremo se avrò fatto le scelte giuste”.
Ma non solo. La Bartolini si è voluta concentrare anche sulle parole della 34enne, che l’avrebbe accusata di poca chiarezza nelle modalità e nelle tempistiche della comunicazione. “Ho un rapporto tecnico e umano con alcune calciatrici da oltre dieci anni. E’ una scelta che aveva bisogno di tempo per maturare. Cosa sarebbe cambiato se avessi scelto dieci giorni prima? È un tempo individuale, nel momento in cui ho sciolto i miei dubbi ho fatto la telefonata. Da parte mia volevo essere certa. Non c’è un tempo giusto, va contestualizzato. Normale che nella squadra ci sia del dispiacere. È stato difficile per me e lo è anche per le compagne che vivono il calcio insieme da tanto tempo nel club e nella Nazionale”.
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