L’ex arbitro De Santis ha espresso il suo duro parere sugli errori di Italia-Francia nell’Europeo Under 21, lanciando un allarme per il futuro
Raoul Bellanova aveva segnato il gol del 2-2 in Italia-Francia. Eppure, gli azzurrini di Paolo Nicolato sono ancora a zero punti nel Gruppo D: il direttore di gara, a occhio nudo, non ha ritenuto che la sfera – poi respinta da Lukeba – avesse superato la linea di porta. E nella competizione iniziata proprio mercoledì in Romania, non poteva contare né sulla Goal-Line Technology, né tantomeno sul VAR.
Così si sono scatenate le polemiche, anche perché all’Italia avrebbe certamente potuto essere assegnato anche un calcio di rigore, tale da cambiare ancor prima il volto della partita. Un match che lo stesso ct Nicolato non ha voluto commentare, facendo trasparire il suo rammarico per una performance – quella dei suoi – che dopo un primo tempo difficoltoso avrebbe dovuto regalare molto di più alla squadra, ora costretta a vincere la prossima sfida, in programma domenica, contro la Svizzera.
Intanto, però, sugli episodi di Italia-Francia è tornato, ai microfoni di Notizie.com, l’ex arbitro Massimo De Santis, molto critico nei confronti della terna arbitrale, ma ancor di più nei confronti degli organizzatori che non hanno ritenuto necessario mettere a disposizione alcun strumento tecnologico in una rassegna, seppur di calcio giovanile, con risvolti e seguito nell’intero continente europeo.
“Purtroppo gli arbitri hanno perso la capacità di decidere e non sono più abituati a fare i direttori di gara“, ha esordito De Santis, analizzando le conseguenze dell’assenza del VAR e dei sensori di porta, accessori diventati importantissimi nello sport odierno, ed ai quali anche gli spettatori sono abituati. “Magari un arbitro di eccellenza avrebbe fatto meglio perché non è abituato al VAR. Come si fa a non vedere il fallo da dove nasce il 2-1? Lì poi c’è il quarto uomo che non ti aiuta e quindi si è persa l’abitudine di una collaborazione tra la quaterna arbitrale”.
“Secondo me c’è stata una sottovalutazione. Non pensavano che il VAR gli avesse fatto perdere proprio la capacità di decidere. Tre errori importanti che hanno determinato il risultato della partita – ha chiarito –: l’intervento su Okoli è gioco pericoloso, il tocco con il braccio secondo l’impostazione della Fifa è rigore e soprattutto non puoi non dare un gol come quello nel finale. L’arbitro era fuori area, ma il giocatore si trovava dentro la porta. Quindi impossibile non assegnarlo“.
“Il più grave degli errori in assoluto è il gol non dato, ma sotto l’aspetto tecnico è il fallo su Okoli“, ha proseguito. Ora tutto lascia pensare che, come trapelato sin dalla giornata di ieri, dai quarti di finale in poi il VAR tornerà in azione. Ma De Santis non è comunque tranquillo, guardando al prosieguo della competizione: “Il problema è un altro: se altre squadre saranno penalizzate come l’Italia, chi arriva ai quarti? Purtroppo se gli arbitri sono questi, altri errori ci saranno“, ha concluso.
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