Quella del Fideo a Torino non è stata una parentesi entusiasmante e ora che è arrivata ai titoli di coda è tempo di bilanci
Approdato a Torino a luglio scorso, Angel Di Maria non ha di certo vissuto in Italia una delle sue migliori stagioni. Complice anche l’annata pressoché disastrosa della Juventus, impegnata pure nelle faccende extra-campo, il Fideo non ha messo in mostra tutto il suo spessore, se non a sprazzi e principalmente in Coppa.
Gianluigi Buffon, una delle bandiera della Juve ed ex compagno di Di Maria al PSG, prima dell’arrivo in Italia del Fideo, in un’intervista a La Gazzetta dello Sport, aveva speso parole al miele per lui: “In questo momento, nel campionato italiano è come Maradona. I giocatori vanno valutati pensando al contesto in cui agirebbero. Oggi la Serie A si è impoverita a livello tecnico e Angel, di tecnica, ne ha da vendere. Salta l’avversario con una facilità impressionante, è decisivo sotto porta, è bravo negli assist, corre in tutto il campo e può ricoprire più ruoli. In poche parole: è un giocatore di calcio“.
“Si sa sempre far trovare al posto giusto nel momento giusto – aveva aggiunto l’estremo difensore -. Più che toccare il pallone, lo accarezza. Lo ha sempre incollato al piede. Per un portiere che lo vede arrivare di fronte a sé, non rimane che fare una cosa: il segno della croce“. Le premesse quindi erano sicuramente le migliori, anche perché le doti dell’argentino sono da sempre sotto gli occhi di tutti, eppure la sua stagione in bianconero non ha avuto solo gioie.
Lo scorso 8 luglio la Vecchia Signora ha ufficializzato l’arrivo di Angel Di Maria a parametro zero. Il suo esordio in Serie A è stato subito al top: per lui nella prima giornata di campionato contro il Sassuolo, vinta poi 3-0, una rete (quella del vantaggio) ed un assist per Dusan Vlahovic. Il debutto in Europa League con la maglia bianconera è poi arrivato contro il Benfica, subentrando a Miretti nella gara persa 1-2.
Il suo bottino con la Juve vanta (soltanto) 8 reti, equamente divise tra campionato e Coppa. Degni di nota i tre assist, nella partita interna col Maccabi Haifa vinta per 3-1. Altra prestazione indimenticabile quella di febbraio scorso, in cui ha siglato una tripletta, decidendo la gara di ritorno (0-3) degli spareggi di Europa League contro il Nantes. Importante anche il gol di testa, decisivo, nell’andata casalinga degli ottavi di finale contro il Friburgo. In Serie A l’ultima rete risala alla sfida in casa dello Spezia.
Se in Coppa è riuscito ad essere decisivo, lo stesso non si può dire del campionato. Quattro reti in stagione per un attaccante del suo calibro rappresentano decisamente uno scarno bottino.
Lo scorso 6 giugno il Fideo, attraverso un post pubblicato su Instagram ha salutato la Juventus: “Sono giunto alla fine di una tappa difficile e complicata. Me ne vado con la tranquillità di chi ha dato tutto per aiutare il club a continuare a vincere titoli, ma non è stato possibile. Me ne vado con il sapore amaro di non esserci riuscito, ma con la felicità di portare con me molti amici di questo meraviglioso spogliatoio del quale ho fatto parte. Grazie a tutti i miei compagni per l’affetto che mi hanno riservato sin dal primo giorno, mi sono sempre sentito come a casa. Un grande saluto a tutti gli Juventini per il loro affetto quotidiano. Un grande abbraccio. Vi porto nel cuore“. A questi saluti si uniscono quelli del club, postati oggi sul profilo ufficiale Twitter.
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